NITTI, Francesco Saverio

Enciclopedia Italiana (1934)

NITTI, Francesco Saverio


Uomo politico, nato a Melfi il 19 luglio 1868. Giornalista, libero docente in economia politica nel 1892, e poco dopo insegnante di diritto finanziario nell'università di Napoli e di economia politica e statistica nella Scuola superiore di agraria a Portici, dal 1898 ordinario di scienza delle finanze nell'università di Napoli, nel 1904 deputato del collegio di Muro Lucano, fu ministro di Agricoltura, industria e commercio nel gabinetto Giolitti (marzo 1911, marzo 1914); diede il suo nome all'istituzione del monopolio delle assicurazioni, aderendo, sul terreno politico parlamentare, a principi già combattuti nel campo dottrinale. Ministro nel gabinetto Orlando (29 ottobre 1917-19 gennaio 1919), il N., tra le gravissime difficoltà interne ed esterne dell'ora, successe al suo capo come presidente del nuovo ministero (23 giugno 1919-15 giugno 1920), nel quale tenne il portafoglio dell'Interno. Incline a sopravvalutare la forza effettiva dei partiti di sinistra, preoccupato prevalentemente degli aspetti economici e sociali della crisi del dopo guerra, troppo scarsamente sensibile alle esigenze nazionali e ai diritti dell'Italia vittoriosa, dottrinario e pavido uomo di governo, fu impari alle difficoltà del momento. Disordini a carattere antinazionale, la disorganizzazione dei più importanti servizî pubblici, l'amnistia ai disertori e la debole e sfiduciata difesa delle aspirazioni nazionali crearono un'atmosfera d'impopolarità attorno al suo nome. Scioperi, rinunce, debolezza interna, sfiducia, in fondo, nella nuova Italia sorta dalla guerra mondiale (ed erano gli anni della spedizione di Fiume e della prima ascesa del fascismo) caratterizzano il periodo nittiano. Dopo l'avvento del fascismo il N. lasciò l'Italia, dove il suo nome si ricorda come infausto alle fortune della patria.

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