ZELADA, Francesco Saverio de

Enciclopedia Italiana (1937)

ZELADA, Francesco Saverio de


Cardinale, nato di famiglia spagnola a Roma il 27 agosto 177, morto ivi il 19 dicembre 1801. Dedicatosi alla vita ecclesiastica, fu da Benedetto XIV nominato cameriere segreto e prelato della fabbrica di S. Pietro (1744). Uditore di Rota (1760), segretario della congregazione del Concilio (1766), vescovo assistente al Soglio (1767), fu da Clemente XIV creato cardinale (19 aprile 1773). In tale qualità ebbe parte precipua nella soppressione della Compagnia di Gesù, decretata da quel papa, e fece parte della congregazione cardinalizia incaricata di accudire agli affari della soppressa compagnia. Prefetto degli studî del Collegio Romano e beneficiato da Clemente XIV di numerosi incarichi ecclesiastici, fu da Pio VI nominato bibliotecario di Santa Chiesa (1780), penitenziere maggiore (1788), e quindi segretario di stato (1789). Come tale diresse praticamente la politica ecclesiastica antifrancese nel periodo della rivoluzione e della preparazione del Concordato napoleonico. Rinunziò alla carica nel 1796, e si appartò quasi completamente dalla vita pubblica.

Raccolse una notevole biblioteca (poi passata alla Vaticana), monete e medaglie antiche (v. la sua De nummis aliquot aereis uncialibus Epistola, Roma 1778), iscrizioni e oggetti d'arte antica, macchine di fisica; fece erigere sul Collegio Romano un osservatorio astronomico, poi sostituito dall'attuale, voluto dal padre Secchi.

Bibl.: G. Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, CIII, Venezia 1861, pp. 460-469; Correspondance secrète de l'abbé de Salamon, chargé des affaires du Saint-Siège à Paris pendant la Révolution, avec le cardinal de Zelada, a cura del visconte de Richemont, Parigi 1898.