RICCIARDI, Francesco

Enciclopedia Italiana (1936)

RICCIARDI, Francesco

Giuseppe Paladino

Nacque a Foggia il 12 giugno 1758, morto a Napoli il 17 dicembre 1842. Studiò a Napoli, dove ebbe a maestro, fra gli altri, Giacomo Martorelli. Avviatosi alla carriera del foro, salì in fama di valente avvocato, specie in materia feudale. Nel 1789 viaggiò per l'Italia, entrando in rapporti con i due Verri, col Carli, col Beccaria, col Tiraboschi, col Mascheroni e col Savioli. Ricusò di far parte della Commissione legislativa nella Partenopea, ma sotto Giuseppe Bonaparte e il Murat fu consigliere di stato e, dal 4 novembre 1809, Gran giudice, ossia ministro di Giustizia, e come tale pubblicò i nuovi codici. Da re Giuseppe accettò un seggio nell'Accademia delle scienze (1807) e dal Murat il titolo di conte di Camaldoli e altri onori. Dette prova di rettitudine e d'indipendenza di giudizio, resistendo alle inframmettenze della polizia nell'amministrazione ed epurando la magistratura dagli elementi indegni. Dopo la restaurazione si ritirò a vita privata. Nel 1820 tornò al ministero della Giustizia, che poi, fatto segno alle accuse del parlamento, dovette abbandonare nel dicembre. Nel 1827-28 viaggiò di nuovo in Italia stringendo altre amicizie nel campo dei letterati e incontrandosi in Toscana con il Collettar che gli lesse alcune parti della sua Storia. Il nome del R. s'incontra nel tentativo che fu fatto nel 1831 per indurre Ferdinando II a modificare il suo sistema di governo. Tre anni dopo si adoperò efficacemente a salvare il figlio Giuseppe da condanna per fatto politico. Si hanno di lui allegazioni forensi e relazioni ministeriali.

Bibl.: G. Ceva Grimaldi, Elogio del conte di Camaldoli F. R., Napoli 1843; E. Catalano, in Annali civili, XXX, pp. 153-56; Scritti e documenti vari di F.R., preceduti dalla Vita scritta da suo figlio Giuseppe e da un'introduzione di L. Tarantini; C. Dalbono, Scritti vari, Firenze 1891; G. Paladino, A Napoli nei primi mesi del 1831, in Studi di storia napolet. in onore di M. Schipa, Napoli 1926; id., Il primo processo di G.R., in Studi in onore di F. Torraca, ivi 1922.