Primatìccio, Francesco

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Pittore, scultore, architetto (Bologna 1504 - Fontainebleau 1570). Allievo forse di Innocenzo da Imola e del Bagnacavallo, fu a Mantova con Giulio Romano per la decorazione del Palazzo del Te (1525-31), esperienza fondamentale per la sua formazione. Nel 1531, forse su indicazione dello stesso Giulio Romano, fu chiamato da Francesco I a Fontainebleau per collaborare alla decorazione del castello, cui soprintendeva il Rosso. Lo stile di P., che risentì del contatto con il Rosso e della pittura emiliana, diede un notevole contributo a quella particolare maniera decorativa che trovò in Fontainebleau il suo centro di sviluppo e di irradiazione. Alla morte del Rosso (1540) P. si trovava in Italia per acquistare statue antiche o trarne dei calchi, poi riprodotti in bronzo nella fonderia di corte, da lui diretta; ai numerosi incarichi il pittore aggiungeva così quello di soprintendente della fabbrica e pittore di corte, assolvendo da allora soprattutto funzioni direttive e progettuali. L'opera di P., quasi completamente distrutta o alterata (Chambre de la Reine, 1534-35; Chambre de la Duchesse d'Etampes, 1541-45; Salle du Bal, per la quale si avvalse dell'aiuto di N. dell'Abate, 1552-56), è documentata da numerosi disegni (Louvre; Vienna, Albertina; Stoccolma, Nationalmuseum) e dai pochi quadri che gli sono attribuiti (Sacra Famiglia, San Pietroburgo, Ermitage; Ulisse e Penelope, Toledo, Ohio, Toledo museum of art).

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