COPPOLA, Francesco

Enciclopedia Italiana (1931)

COPPOLA, Francesco


Scrittore politico vivente, nato a Napoli il 27 settembre 1878, dal 1929 professore di diplomazia e storia dei trattati all'università di Perugia, nominato accademico d'Italia il 18 marzo 1929. Giornalista, iniziò la sua attività nel 1904 e passò ben presto a occuparsi di politica generale, iniziando una serrata critica all'ideologia democratica moderna e costruendo la sua concezione nazionalista e imperialista. Nel 1910 con E. Corradini e L. Federzoni fondò l'Associazione nazionalista italiana e nel 1911 l'Idea Nazionale, settimanale.

Nel 1914, il C. svolge una fervida campagna per l'intervento dell'Italia in guerra, va volontario al fronte e si stacca con pochissimi altri (Rocco, Foscari, Tamaro) dagli amici nazionalisti, quando questi accettano nel 1918 il patto di Roma. Nello stesso anno combatte (Il Resto del Carlino) i 14 punti di Wilson, appena enunciati. Cessata la guerra, fonda con Rocco nel 1918 Politica, la maggiore rivista italiana di politica internazionale, nella quale riassume in grandi saggi i vasti quadri del dramma mondiale e si reca a Parigi a difendere il diritto dell'Italia, denunciando la degenerazione delle idee e la falsificazione interessata dei vinti. Nel 1922 fu tra i nazionalisti che propugnarono la fusione col Fascismo; soltanto, nella critica dell'idea corporativa, svolta con una sua relazione di minoranza nella Commissione dei Diciotto, egli oppone la concezione politica dello stato a quella economica. Nel 1923 e nel 1925, delegato italiano a Ginevra per il problema del disarmo, tenta rivendicare i diritti della storia, e quindi dell'Italia, contro la concezione della pace coatta. Ha scritto circa un centinaio di saggi politici, e i volumi La crisi italiana, 1914-1915, Roma 1916; La pace democratica, Roma-Bologna 1921; La fine dell'Intesa, Roma-Bologna 1922 e La pace coatta, Milano 1929.

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