FOGGIA

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

FOGGIA (XV, p. 581; App. I, p. 605; II, 1, p. 956)

Luigi RANIERI

Dopo le ingenti distruzioni della seconda guerra mondiale e gli ostacoli frapposti dall'occupazione alleata, la ricostruzione edilizia di F., iniziatasi nel 1945, fu sul principio alquanto lenta: nel 1951 e rispetto al 1931, per ogni 100 ab. erano state costruite soltanto 34 stanze (Puglia 46, Italia 81). Ma sotto l'incalzare del rapido aumento di popolazione residente, l'incremento edilizio assunse un ritmo più celere. Nel periodo 1951-60 (30 giugno) sono stati costruiti in totale 33.804 nuovi vani di abitazione - quasi il 40% dell'intera provincia - e 441 vani per altra destinazione.

La popolazione residente nel comune, che alla fine del 1948 era di 88.344 ab., al 4 novembre 1951 risultava di 97.504 ab. (dei quali 84.891 nel capoluogo e 11.922 in nuclei e case sparse), e alla fine del 1959 veniva valutata in 116.450 individui, la superficie comunale essendo rimasta invariata.

Con il ripristino totale delle linee ad esso convergenti, l'importante nodo ferroviario di F., grazie anche all'elettrificazione del tronco fino a Bari, ha ripreso in pieno la sua funzione, e il volume delle merci spedite ed arrivate supera le 200.000 t.

Va registrato un notevole ampliamento e ammodernamento delle officine artigianali e piccolo-industriali, in prevalenza operanti la lavorazione dei prodotti dell'attività rurale (oleifici, molini, pastifici).

La Fiera campionaria di F., perso il suo carattere generico, ha ripreso, in concordanza con l'attività economica di gran lunga prevalente in tutto il Mezzogiorno, la sua funzione e specializzazione sette volte secolare di fiera mercato agricolo-zootecnica.

Da segnalare l'istituzione in corso di una scuola universitaria di genio rurale annessa alla facoltà di agraria dell'università di Bari, inizialmente riservata a 100 allievi; e la realizzazione in corso del nuovo "quartiere autosufficiente" (edilizia sovvenzionata), a SE della città e, da questa staccato e indipendente, per la residenza prevista di 5500 ab. In prossimità del quartiere satellite, una società bolognese ha iniziato la costruzione di uno stabilimento per la conservazione di prodotti ortofrutticoli di larga produzione e consumo (carciofi, piselli, ecc.).

Gli incoraggianti risultati della coltura della barbabietola da zucchero in alcune zone del Tavoliere hanno invogliato il gruppo zuccherifici nazionali "Eridania" a progettare l'impianto a F. di uno zuccherificio.

La provincia. - La prov. di F. (o Capitanata), la quale nel luglio 1960 contava 702.979 ab., con un aumento del 6,6% rispetto al 1951, dovuto all'eccedenza dei nati sui morti. Di essi il 93,6% vivono in centri, l'1,2% in nuclei e il 5,2% in case sparse. Iniziatasi nel 1933 l'attività di bonifica intesa in senso moderno, hanno assunto grande sviluppo i lavori stradali, la sistemazione dei corsi d'acqua (Candelaro, Cervaro, Carapelle), l'impianto di acquedotti rurali, il prosciugamento di zone acquitrinose, la costruzione di borgate rurali, l'irrigazione (con acque dell'Ofanto, del Fortore e della falda sotterranea). Nel Tavoliere operano 9 consorzî (collegati tra loro nel Consorzio generale per la bonifica e la trasformazione fondiaria della Capitanata) e ad essi si è affiancato di recente il consorzio per la bonifica montana del Gargano. Nella zona svolge la sua attività anche la Cassa per il Mezzogiorno. Tra le opere recenti rivolte a frenare il graduale dissesto della parte collinare del comprensorio del Tavoliere è la creazione d'un collettore che convoglierà le acque al torr. Saccione. Le condizioni della proprietà sono migliorate in seguito all'espropriazione di 52.500 ha (specie nei comuni di Cerignola, Manfredonia e S. Severo), che sono stati ripartiti in 7094 unità poderali autonome. La prov. continua ad avere una economia in prevalenza agricola; il 66,9% della popol. attiva è infatti addetto all'agricoltura e solo il 16,2% all'industria; in ordine d'importanza la coltura dei cereali (un settimo della prod. nazionale di grano duro), le produzioni orticole (specie carciofi e piselli), le colture frutticole, l'olio e la vite danno i raccolti di maggior valore, ma anche i foraggi, il cotone (con stabilimento ad Apricena per la sgranatura e la selezione delle sementi) e la barbabietola da zucchero (per la quale è prevista l'installazione d'uno zuccherificio) non sono da trascurare. Tra le industrie in progresso sono i molini da cereali e le fabbriche di paste alimentari. Complesso industriale notevole è quello dell'Istituto Poligrafico dello Stato che produce carta e cartoni utilizzando come materia prima la paglia di grano (400.000 q all'anno) e il cloruro di sodio delle saline di Margherita di Savoia; a queste si è affiancato di recente uno stabilimento per la fabbricazione del bromo e dei bromuri. L'industria mineraria ha visto accrescere d'importanza la bauxite del Gargano (292.080 t nel 1959), che viene trasportata a Manfredonia e da qui a Porto Marghera. Forte attrazione turistica esercita il Gargano (Foresta Umbra, S. Menaio, S. Giovanni Rotondo) e le Tremiti. D'istituzione recente è la fiera di Foggia.

Bibl.: L. Franciosa, La transumanza nell'Appennino Centro-Meridionale, Napoli 1951; A. Merendi, Bonifica e trasformazione fondiaria nel Tavoliere di Puglia, Bari 1952; D. Prinzi, La riforma agraria in Puglia, Lucania e Molise, Bari 1956; A. Pecora, Manfredonia e il suo territorio, in Rivista geografica italiana, LXVII (1960), pp. 237-267.

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