Flebologia

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Ramo della medicina che si occupa della patologia del sistema venoso. Con l’acquisizione di nuove tecniche diagnostiche e a seguito dei progressi della chirurgia vascolare, la f. tende a costituirsi come specialità relativamente autonoma.

Nel campo della diagnostica e della chirurgia, la flebografia è il metodo radiografico impiegato nello studio delle vene. Consiste nell’eseguire uno o più radiogrammi dei segmenti venosi riempiti di liquidi di contrasto radiologici, quali i composti di iodio, introdotti direttamente nel sistema venoso ( flebografia diretta), oppure nell’arteria corrispondente al territorio venoso che si vuole studiare ( flebografia indiretta). Si adotta nello studio delle varici degli arti inferiori, delle flebotrombosi, delle tromboflebiti, degli aneurismi degli arti, della vena splenica, della vena porta e degli angiomi e tumori del cranio. Il flebogramma è il tracciato che registra il polso venoso della giugulare e, indirettamente, le variazioni di pressione che si producono nell’atrio. Consta di una prima onda che corrisponde alla contrazione atriale, e di altre due corrispondenti alla contrazione ventricolare e al riempimento dell’atrio destro rispettivamente.

La flebotomia era l’incisione, oggi non più in uso, delle vene per eseguire il salasso. Attualmente può essere praticata, per es., per l’asportazionie di un coagulo sanguigno. La flebectomia è l’asportazione chirurgica di un segmento di vena (per es., safenectomia: asportazione di un segmento della vena grande safena) e viene eseguita in caso di tromboflebite, di varici ecc.

Per quanto riguarda le diverse patologie del sistema venoso, la flebite è l’infiammazione a carico di una vena. Poiché al processo infiammatorio consegue di regola la formazione di un trombo, a questo termine si tende a preferire quello di tromboflebite. Il flebolito, calcolo o concrezione venosa, è talora radiologicamente visibile specie nel piccolo bacino, come piccola opacità dalla forma tondeggiante o allungata e situata lungo il decorso dei vasi. La flebotrombosi designa una varietà di trombosi venosa consistente nella formazione di un trombo nel lume di un segmento venoso integro (e non infiammato come nella tromboflebite). L’assenza del dolore e della febbre e la facilità all’insorgenza di embolie polmonari possono essere caratteristiche cliniche tipiche di questa patologia.

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