Flavina

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Composto chimico eterociclico,

formula

Riveste notevole interesse biologico, poiché entra a far parte di molecole di nucleotidi (FAD, FMN) che costituiscono il coenzima o il gruppo prostetico delle flavoproteine. La comparsa di una forte fluorescenza verde nelle loro soluzioni acquose è indice della decomposizione e della perdita delle proprietà catalitiche. Con il termine f. si indica anche un colorante che si può estrarre dalla corteccia di quercitrone.

Il flavinadenindinucleotide (FAD) è formato da un residuo adenilico legato con legame pirofosforico alla riboflavina-5′-fosfato. Insieme all’FMN (flavinmononucleotide) è presente nelle cellule aerobie in quantità dell’ordine dei microgrammi per grammo di tessuto umido. Un ruolo importante viene svolto dal FAD e dall’FMN (e dalle loro forme ridotte FADH2 e FMNH2) in alcune delle reazioni mitocondriali chiave che avvengono mediante il trasporto di elettroni nel processo di fosforilazione ossidativa. Il contenuto di nucleotidi flavinici è caratteristico per ogni tessuto e varia negli stati patologici più o meno gravi come disfunzioni tiroidee o alcuni tipi di anemie emolitiche.

Con il nome generico flavoproteina si indicano proteine coniugate il cui gruppo prostetico è il FAD o l’FMN. Le flavoproteine intervengono nella respirazione cellulare, nella fotosintesi e nella fissazione dell’azoto. Catalizzano il trasporto di elettroni dal substrato ad altri trasportatori intermedi o a un accettore finale che può essere l’ossigeno molecolare o un composto intermedio riducibile. Occupano una posizione chiave nella respirazione cellulare e sono ubiquitarie nelle cellule aerobie. Sono flavoproteine anche molti enzimi, come le ossidasi degli amminoacidi che presiedono alla degradazione ossidativa degli amminoacidi con formazione di chetoacidi e liberazione di ammoniaca.

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Fosforilazione ossidativa

Respirazione cellulare

Fissazione dell’azoto

Gruppo prostetico

Composto chimico