FILIPPO di Svevia, re di Germania

Enciclopedia Italiana (1932)

FILIPPO di Svevia, re di Germania

Raffaello Morghen

Quarto figlio di Federico Barbarossa e di Beatrice di Borgogna, nato il 26 luglio 1178, morto il 21 giugno 1208. Creato a 13 anni vescovo di Würzburg, nel 1195 succedé, col titolo di marchese di Toscana, nel possesso dei beni matildini al fratello maggiore Federico, morto nel 1191. Dal fratello Corrado ereditò nel 1196 anche il ducato di Svevia. Nel 1197 per secondare le mire della politica orientale di Enrico VI, sposò Irene figlia di Isacco Angelo, già fidanzata di Ruggiero d'Altavilla. Morto Enrico VI, cercò in un primo momento di salvare i diritti alla successione del piccolo nipote Federico, ma, date le gravi condizioni politiche della Germania, più che mai turbata per la lotta degli Svevi contro la Chiesa, e convintosi dell'impossibilità di difendere i diritti di Federico, riuscì a farsi eleggere egli stesso re di Germania nel 1198. Contro di lui i varî interessi che si stringevano intorno alla Casa guelfa, quali l'invadenza politica della Chiesa, la rivalità del re d'Inghilterra con il re di Francia, il desiderio dei re danesi di conquiste a spese del territorio germanico, portarono alla contro-elezione di Ottone di Baviera, nipote di Riccardo Cuor di Leone, prode soldato, ma di carattere rude e incostante e lontano dallo spirito nazionale tedesco. F. al contrario, per la tradizione stessa della sua casa, impersonava meglio gl'interessi della nazione germanica, mentre la naturale mitezza contribuiva a conciliargli tutte le simpatie. Ambedue si volsero per il riconoscimento al pontefice Innocenzo III che, nell'incertezza della situazione, indugiò molto a pronunciarsi. Sosteneva invece decisamente Ottone IV Riccardo Cuor di Leone, mentre, per naturale contrapposizione, Filippo II di Francia appoggiava lo Svevo. Questi in un primo momento riusci a conquistare con le armi la Turingia e l'Alsazia e ad avanzarsi fino a Brunswick, quando la vittoria venne a rialzare improvvisamente le sorti di Ottone, in cui favore si pronunciò finalmente Innocenzo III (1201). Sennonché, oltre all'inabilità di Ottone, i varî fattori contrarî agl'interessi nazionali della Germania, che avevano contribuito alla sua vittoria, fecero si che l'intera nazione andasse di nuovo lentamente stringendosi intorno a Filippo. Riprese le armi nel 1204, F. riuscì a riconquistare la Lorena, la Turingia e il Basso Reno, e, mentre il popolo lo acclamava trionfatore per bocca del poeta Walter von der Vogelweide, egli riusciva ad avviare felici trattative con il pontefice per mezzo delle quali ottenne il riconoscimento come re di Germania e la promessa della corona imperiale, col patto che una sua figlia andasse sposa al nipote del pontefice, Lotario di Segni, a cui sarebbero stati dati, come feudo dell'impero, i tanto contesi beni matildini. Mentre però F., già sicuro della vittoria, si preparava ad abbattere le ultime forze di Ottone, cadeva a Bamberga ucciso dal conte palatino Ottone di Wittelsbach per vendetta privata.

Bibl.: O. Abel, König Philipp der Hohenstaufen, Berlino 1852; E. Engelmann, Philipp von Schwaben und Papst Innocenz III. während des deutschen Thronstreites, Berlino 1896; E. Winkelmann, Philipp von Schwaben und Otto IV. von Braunschweig, Lipsia 1878.

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