FIGLINE VALDARNO

Enciclopedia Italiana (1932)

FIGLINE VALDARNO (A. T., 24-25-26)

Attilio MORI
Odoardo Hillyer GIGLIOLI

VALDARNO Grossa borgata della Toscana (provincia di Firenze), posta nel Valdarno di Sopra, sulla riva sinistra del fiume, a 130 m. s. m., con 4971 abitanti nel 1921 (il suo comune, vasto kmq. 71,89, ne contava 12.203 nel 1921, 12.560 - di cui 7096 agglomerati e 5464 sparsi - secondo i dati del Censimento 1931). Fu un antico castello degli Ubertini, passato nel 1252 al comune di Firenze, cui si ribellò per accogliere i fuorusciti ghibellini; successivamente, dopo Montaperti, fu ripreso dai Fiorentini che lo distrussero e recinsero di mura il prossimo borgo, rapidamente sviluppatosi per il fiorire dell'agricoltura nel territorio adiacente. Il comune fu riunito nel 1825 a quello dell'Incisa e nel 1852 riebbe la sua autonomia. Oltre che essere un importante centro agricolo, Figline annovera alcune industrie (vetrerie, ecc.). È stazione della ferrovia Firenze-Arezzo.

Del trecentesco palazzo Pretorio rimane intatta l'alta torre in pietra di filaretto con campana del 1384. Nella chiesa di S. Francesco, la cui origine risale alla metà del sec. XIV, notevoli una tavola di Giovanni del Biondo (1392) e il bel reliquiario della croce proveniente da S. Cerbone; nella collegiata di S. Maria un affresco e una tavola d'altare (sec. XIV), il fonte battesimale e una statua robbiana (sec. XVI). Nell'ospedale, fatto costruire nel 1666 da Luigi Serristori con esteso portico, si conserva una ricca raccolta di vasi da farmacia e una tavola dipinta del 1399. Porta il nome della benemerita famiglia la cosiddetta Casa grande col pittoresco cortile quattrocentesco e due loggiati. Altre opere d'arte si trovano nel comune.

Bibl.: E. Repetti, Dizionario geogr.-fisico-storico della Toscana, II, Firenze 1835, pp. 131-33; G. Dainelli e G. Poggi, Toscana, Firenze 1924, p. 237.

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