FIABA DRAMMATICA

Enciclopedia Italiana (1932)

FIABA DRAMMATICA


DRAMMATICA Composizione teatrale libera e fantasiosa, mescolata di realtà e di magia, di comico grottesco e di eteree visioni. In Inghilterra, per il diretto svolgersi del suo teatro da quello popolare medievale e per il tradizionale gusto al fantastico e al pittoresco, già l'epoca elisabettiana aveva conosciuto questa forma poetica e lo Shakespeare ne aveva tratto quel miracolo di poesia che sono il Sogno di una notte di mezza estate e la Tempesta; ma l'influsso classico e l'intellettualismo dell'epoca seguente relegarono nuovamente il mondo fiabesco fra il popolo. E fu precisamente per reagire contro il tono realistico della Commedia nuova, che Carlo Gozzi, in rivalità con il Goldoni, condotto dalla sua natura estrosa e bizzarra, irrequieta e nostalgica, creò le sue fiabe. Era, in un certo senso, realmente un poeta, se anche l'espressione gli riusciva incompleta e inadeguata. Questa deficienza stilistica, che per l'orecchio italiano pregiudicava il valore poetico, inavvertita all'estero, non impediva la diffusione dell'opera, tanto che il Gozzi venne assai apprezzato e poté esercitare una così vasta influenza. La tradizione del Werther cadde nel momento in cui sorgeva il romanticismo, con la sua mistico-poetica interpretazione della fiaba; quando Novalis sognava di un sesto senso che avrebbe concesso agli uomini di comunicare con gli spiriti; e il mondo sembrava tutta una meravigliosa fiaba, veduta nella recondita verità delle sue segrete armonie. Così fu condotto il Tieck alle sue fiabe (Ritter Blaubart, Der Gestiefelte Kater, Prinz Terbino, Das Ungeheuer und der verzauberte Wald); così vi fu condotto F. H. K. Fouqué (Die Zwerge, ecc.), e altri molto minori. Ancora dopo il '20, lo stesso neo-classico A. Platen comporrà fiabe drammatiche (Der gläserne Pantoffel, Der Schatz des Rampsianit, Der Turm mit sieben Pforten) e alla fiaba drammatica ricorrerà per intenti satirici (Die verhängnisvolle Gabel). Contemporaneamente, a diretto contatto col popolo e a diretto contatto col teatro, all'infuori dell'atmosfera romantica, sotto l'influsso ancora del Gozzi e della Commedia dell'arte, la fiaba drammatica associandosi la musica nei couplets, giungeva, dopo molti decennî di vita popolare, nel Volksstüch viennese, a opera di F. Raimund, alla sua più fresca espressione (Der Alpenkönig und der Menschenfeind), per morir presto sepolta sotto le grossolane risate del vaudeville di J. N. Nestroy.

La poesia moderna, satura di tutte le esperienze del passato, amò riprendere anch'essa, e in ogni paese, questa forma di poesia, avviandola di volta in volta entro il gusto poetico contemporaneo: basti ricordare il simbolismo di M. Maeterlinck (Les sept femmes de Barbebleu, ecc.), la fresca poesia di J.-M. Barrie (Peter Pan), alcuni dei drammi giovanili di Hugo von Hofmannsthal, certi grotteschi italiani, la commedia fiabesca per bimbi, come il famoso Signor Bonaventura di S. Tofano.

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