FERROMAGNETISMO

Enciclopedia Italiana (1932)

FERROMAGNETISMO

Aroldo De Tivoli

. Vengono dette sostanze ferromagnetiche, quelle sostanze, che poste in un campo magnetico, si comportano in modo analogo al ferro, vale a dire che sono capaci di magnetizzarsi in modo particolarmente intenso e di conservare, anche dopo che l'azione del campo è cessata, parte della magnetizzazione assunta. Le sostanze ferromagnetiche sono il ferro, il cobalto, il nichel e alcune leghe e composti chimici contenenti questi metalli. La conoscenza delle proprietà delle sostanze ferromagnetiche, materiali usati per la costruzione delle macchine elettromagnetiche, ha naturalmente grande interesse pratico.

Per spiegare il comportamento delle sostanze ferromagnetiche è stato necessario ammettere che i varî magnetini elementari in esse contenuti esercitano uno sull'altro delle azioni (campo molecolare) che tendono a disporli parallelamente in modo da dar luogo ad una magnetizzazione risultante assai più intensa di quella che si ha nei corpi paramagnetici in cui l'unica azione orientatrice dei magnetini è il campo magnetico esterno. Nei corpi ferromagnetici la magnetizzazione non è proporzionale al campo magnetico: per campi molto intensi essa raggiunge infatti una saturazione; mentre se il campo diminuisce fino ad annullarsi permane una magnetizzazione residua. A questi fenomeni si dà il nome di isteresi (v.). La temperatura ha notevole importanza sul ferromagnetismo. Per ogni sostanza esiste una temperatura (punto di Curie) oltre la quale il ferromagnetismo scompare.

Bibl.: V. magnetismo.

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