Pivano, Fernanda

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Saggista, traduttrice e scrittrice italiana (Genova 1917 - Milano 2009). Figura di rilievo nel panorama culturale italiano per il suo impegno nella traduzione e divulgazione di opere della letteratura americana contemporanea, P. si è affermata anche come saggista, confermando in Italia un metodo critico basato sulla testimonianza diretta, sulla storia del costume e sull'indagine storico-sociale degli scrittori e dei fenomeni letterari.

Vita e opere

Ha compiuto gli studi a Torino, dove ha iniziato l'attività letteraria sotto la guida di C. Pavese, curando la prima traduzione italiana della Spoon River anthology di E. L. Masters (ed. parziale, 1943; ed. completa, 1947). Si è qualificata come una delle maggiori interpreti della letteratura statunitense contemporanea con un'intensa opera di consulente editoriale, saggista, traduttrice (W. Faulkner, E. Hemingway, F. S. Fitzgerald, T. Wilder, ecc.). In particolare, si è impegnata nella divulgazione e nella traduzione delle opere della beat generation (A. Ginsberg, W. Burroughs, L. Ferlinghetti, J. Kerouac, G. Corso); è stata quindi tra i promotori del minimalismo degli anni Ottanta (D. Leavitt, J. McInerney, B. E. Ellis). Si è dedicata anche alla narrativa (Hemingway, 1985; Cos'è più la virtù, 1986; La mia kasbah, 1988; Dov'è più la virtù, 1997; I miei quadrifogli, 2000). Tra i suoi numerosi contributi critici, che privilegiano la testimonianza diretta offrendo vivaci ritratti degli scrittori e dei fenomeni letterari: La balena bianca e altri miti (1961), America rossa e nera (1964), Beat Hippie Yippie (1972) e i più recenti Amici scrittori (1995), Altri amici, altri scrittori (1997), Album americano: dalla generazione perduta agli scrittori della realtà virtuale (1997), Viaggio americano (1997), Dreamers: la generazione che ha cambiato l'America (1998), Dopo Hemingway: libri, arte ed emozioni d'America (2000), Un po' di emozioni (2002), The beat goes on (2004), I miei amici cantautori, 2005; Pagine americane (2005), Lo scrittore americano e la ragazza perbene: storia di un amore: Nelson Algren e Simone de Beauvoir (2007). Del 2006 è Spoon River, ciao, album di fotografie in bianco e nero scattate da W. Willinghton e commentate da brevi versi di P.; nel 2008 sono stati pubblicati i suoi Diari 1971-1973, il secondo volume dei quali, Diari 1974-2009,  è uscito postumo nel 2010. Dal 1992 socia onoraria dell'Accademia di Brera, per la sua opera ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra i quali il premio Grinzane Cavour (2003). Il ricco patrimonio documentario e librario della P. è confluito nella Biblioteca Riccardo e Fernanda Pivano inaugurata a Milano nel 1998.

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