Fenicia

Enciclopedia Dantesca (1970)

Fenicia

Adolfo Cecilia

Regione situata sulla costa del Mediterraneo orientale, a nord del Monte Carmelo, costituita da una stretta striscia di terra, sulla quale incombono le propaggini dei monti della Galilea, del Libano e dei monti Nosairi.

Fu abitata fin dal paleolitico; il termine " Sydoniae regionis " usato da Benvenuto, e il nome di " Sidoni " ricorrente nella Bibbia e nei poemi omerici per indicarne gli abitanti, testimoniano del predominio di Sidone sulle altre città.

D. la cita in Pd XXVII 83-84 ove, sulla scorta dell'episodio narrato da Ovidio (Met. II 832-875), la definisce il lito / nel qual si fece Europa dolce carco.

Per intendere il passo è necessario considerare l'insieme delle tre terzine, da v. 79 a v. 87: gli antichi geografi avevano diviso l'ecumene in sette zone parallele all'equatore, dalla terra dei Garamanti a quella degli Sciti, e avevano chiamato " clima " ciascuna di queste zone. D. indica il primo clima (v. 81), il quale termina a gradi 20 e 1/2, in quanto egli si trova nel segno dei Gemelli che inizia a 20°; si è spostato di 90° (vv. 80-81) a occidente, e vede a ovest di Gade l'oceano, e ad est quasi il lido della F.; e vedrebbe di più se il sole non fosse distante più di una costellazione (vv. 85-87). Ciò significa che egli si trova sul meridiano di Gade.

Bibl. - G. Buti-R. Bertagni, Commento astronomico della D.C., Firenze 1966, 192-193.

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