Fenici (gr. Φοίνικες) Popolazione semitica, anticamente insediata nell’omonima regione ( Fenicia), nella zona costiera del Mediterraneo orientale.
Nella prima metà del 2° millennio, gli archivi diplomatici della città mesopotamica di Mari forniscono i primi documenti diretti sulla Fenicia: si tratta di lettere scambiate tra sovrani locali (per es. di Gubla, cioè
La religione fenicia è un aspetto della religione dei Cananei, specificatasi nei numerosi culti poliadi delle grandi città fenicie (Tiro, Biblo, Sidone ecc., fino alle colonie del Mediterraneo occidentale, che svilupparono culti propri nei territori di insediamento). L’assenza di un’azione centralizzatrice e regolatrice del clero/">clero fa sì che anche gli attributi divini possano oscillare, e che sincretismi di persone e di funzioni da un lato, sdoppiamenti dall’altro siano frequenti. Nel pantheon prevale la figura di El, ma il personaggio più attivo è
Alla difficoltà di dare una valutazione storica dell’arte fenicia, a causa del fatto che i maggiori rinvenimenti archeologici riguardano centri minori o di età relativamente tarda, si somma la scarsità delle notizie fornite dalle fonti indirette sulla tecnica e le tipologie architettoniche fenicie, come l’impiego diffuso per gli edifici monumentali della pietra calcarea. La particolareggiata testimonianza biblica e la documentazione archeologica nota dai rinvenimenti di Tell Tainat e di
Intorno al 7° sec. a.C., dopo una flessione dell’attività delle botteghe continentali, a Cipro continua la produzione di patere metalliche di tradizione fenicia, con l’adozione di iconografie inserite in più ampi contesti figurati distribuiti per registri circolari. La partecipazione delle città fenicie alla conquista persiana dell’Egitto contribuisce a rinnovare le influenze egiziane in Fenicia alla fine del 6° sec. a.C., mentre nell’Occidente fenicio e punico al repertorio fenicio si affiancano notevoli influenze greche.
Prescindendo dai testi di Ugarit, che hanno caratteri a sé stanti, il fenicio si presenta come un dialetto del gruppo cananaico, strettamente affine all’ebraico. Le iscrizioni più antiche sono databili all’11°-10° secolo. Nella fase recente, il punico, le attestazioni si trovano sparse su tutta l’area della colonizzazione dall’Africa a Malta, alla Sicilia e alla Sardegna; notevoli in particolare gli indizi sulla pronuncia forniti dagli adattamenti latini del Poenulus di Plauto. L’ultima fase del fenicio è il neopunico, cioè la lingua delle iscrizioni africane successive alla caduta di Cartagine. Essa dura fin verso la fine dell’Impero romano, mentre nella Fenicia stessa subentrano il greco e l’aramaico. La scrittura in cui i F. si esprimono è una delle più antiche alfabetiche; con ogni probabilità deriva da essa l’alfabeto greco.