FELCE AQUILINA

Enciclopedia Italiana (1932)

FELCE AQUILINA (lat. scient. Ptens aquilina L.)

Adriano Fiori

Chiamata anche Felce maggiore o capannaia e Pteridium aquilinum Kuhn dai botanici, appartiene alla famiglia Polipodiacee. È munita di rizomi che penetrano profondamente nel terreno, neri e lisci di fuori, nell'interno percorsi da fasci fibro-vascolari muniti di cordoni di sclerenchima neri, che in sezione trasversale dànno una figura avente le parvenze d'una testa d'aquila bicipite donde il nome di F. Aquilina; nei piccioli delle foglie si ha quasi la stessa disposizione dei fasci. Dai rizomi nascono ogni anno grandi foglie, che possono giungere all'altezza di 2 metri, con robusto picciolo cilindrico, a una certa altezza suddiviso in branche che portano segmenti divisi in lobi oblunghi, slargati alla base. Sotto il margine rivoltato dei lobi nascono i sori con gli sporangi racchiudenti le spore. Questa felce cresce comunemente nei boschi dal mare sino alla zona del faggio ed è pianta indice di terreni umiferi, acidi. Si trova anche nei pascoli e nei terreni agrarî, che infesta. Serve come lettiera per il bestiame, perché resiste alla fermentazione e alla putrefazione, per ricoprire capanne e imballare frutta e ortaggi; i pastori la usano per involgervi il formaggio fresco e le ricotte; secca, spruzzata di latte, si usa per catturare le mosche; fresca, si utilizza anche per decorazioni di mazzi e corone di fiori.

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