FEDERICO I e II principi elettori di Brandeburgo

Enciclopedia Italiana (1932)

FEDERICO I e II principi elettori di Brandeburgo

Walter Holtzmann

Federico I nacque nel 1372: era figlio minore del burgravio Federico V di Norimberga, della casa Hohenzollern, elevato nel 1363 alla dignità di principe dell'Impero. Ereditò dal padre il territorio attorno ad Ansbach e a sud di Norimberga. Dopo la morte di suo fratello Giovanni (1420), egli unì a questo territono i rimanenti possessi della sua casa attorno a Bayreuth e a Kulmbach. Nel 1409, entrò al servizio del re d'Ungheria Sigismondo e agì, come suo plenipotenziario, nell'elezione che si fece di Sigismondo a re tedesco, dopo la morte di Roberto del Palatinato. Essendo la marca di Brandeburgo, alla morte di Jobst di Moravia, ritornata di nuovo a Sigismondo, questo re ne nominò nel 1411 il burgravio di Norimberga governatore generale. Negli anni 1412-14, F. riuscì a vincere l'opposizione dei nobili della marca a estinguere le ipoteche, delle quali erano gravati molti possessi e diritti, e a ristabilire l'ordine. Nell'autunno del 1414, egli ritornò alla corte del re, dove in quei tempi l'interesse di tutti era attratto dal concilio di Costanza. Durante questo concilio, F. ebbe più volte occasione di agire. Ottenne l'estradizione del papa Giovanni XXIII, che si era rifugiato presso il duca Federico del Tirolo, e più tardi diresse il conclave dal quale uscì l'elezione di Martino V. Per queste benemerenze e anche per rinforzare il suo partito nel collegio dei principi elettori, Sigismondo investì F. della marca di Brandeburgo con la dignità elettorale (1415). La cerimonia ebbe luogo il 18 aprile 1417. Tentativi fatti da F. per riportare la sua marca all'estensione territoriale e alla potenza che aveva con i margravî Ascani, quando essa comprendeva anche la sovranità sulla Pomerania, non ebbero, dopo alcuni successi iniziali, nessun risultato e gli fecero perdere il favore di Sigismondo, specialmente dopo che F. entrò in stretta relazione col re di Polonia Ladislao Iagellone. Solo nel 1426 egli si riconciliò con Sigismondo. Dopo aver rinunziato a qualunque allargamento della Marca, F. l'abbandonò, affidandone la reggenza a suo figlio maggiore Giovanni, ed entrò di nuovo al servizio imperiale. Nel 1427 e nel 1431, egli fu comandante in capo delle guerre contro gli ussiti, senza però riportare alcun successo. Dopo la morte di Sigismondo nel 1437, e prima che fosse eletto Alberto d'Austria, il principe elettore di Brandeburgo fu indicato come candidato alla corona germanica. Morì il 21 settembre 1440, in uno dei suoi castelli di Franconia. Nella divisione che egli fece dei suoi possessi, nel 1437, assegnò la marca di Brandeburgo al suo secondo figlio, Federico; mentre gli altri suoi figli ebbero i territorî di famiglia nella Franconia.

Federico II, nato il 19 novembre 1413, è i] vero fondatore dello stato di Brandeburgo. Dopo la divisione fatta nel 1437, egli dovette, secondo gli articoli della Bolla d'Oro di Carlo IV che stabilivano l'indivisibilità dei paesi elettorali, dividere il governo della Marca con suo fratello Federico il Grasso. Morto però questo senza figli nel 1463, la divisione del potere cessò. F. fu uomo pio, tendente alla vita interiore, più politico ed eccellente amministratore che generale. Giunto all'età di otto anni alla corte di Polonia, egli ritornò nella sua marca solo nel 1440. Pieno d'avversione verso lo stato di cose che dominava in Polonia, rifiutò nel 1440 la corona polacca che gli fu offerta, come rifiutò nel 1468 anche quella della Boemia. Egli cercò soprattutto di formare della marca uno stato territoriale e - come già suo padre - di riportarla alla primitiva ampiezza. A tale scopo, soppresse l'autonomia delle città, innanzi tutto di Berlino e di Colonia, e concluse un concordato con Nicolò V (1447), che gli concedeva la nomina di tre vescovi: di Brandeburgo, di Havelberg e di Lebus. Nell'amministrazione del paese si devono a lui gl'inizî di certi posteriori istituti centrali, fra cui è notevole in modo particolare la Camera di giustizia. Fra i suoi atti di politica estera, il più importante è l'acquisto della Neumark ad est dell'Oder dall'Ordine Teutonico (1455). Meno successo egli ebbe nella guerra del 1469 per l'acquisto della Pomerania, dopo la morte dell'ultimo duca Otto di Stettino (1464), nella quale egli poté in ultimo entrare in possesso solo di una parte del ducato di Stettino. Nel 1470, dopo la morte del suo unico figlio, egli lasciò il governo della marca a suo fratello Alberto di Franconia (Achille) e si ritirò nel castello di Plassenburg, presso Kulmbach, dove morì il 10 febbraio 1471.

Bibl.: A. F. Riedel, Geschichte des preussischen Königshauses, voll. 2, Berlino 1861; J. G. Droysen, Geschichte der preussischen Politik, 2ª ed., I e II, i, Berlino 1868; J. Hirsch, in Allg. deutsche Biographie, VII, Lipsia 1878, pp. 464-475, 475-480; L. v. Ranke, Zwölf Bücher preussischer Geschichte, Lipsia 1878; O. Hintze, Die Hohenzollern und ihr Werk, Berlino 1915, pp. 73-92.

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