BALDESCHI COLONNA, Federico

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 5 (1963)

BALDESCHI COLONNA, Federico

Alberto Merola

Nacque il 2 sett. 1625 da Iacopo Baldeschi e Artemisia della Concia in Perugia, e in questa città iniziò gli studi giuridici. Dopo l'elezione di papa Innocenzo X (1644) fu chiamato a Roma dal cardinale Panciroli, segretario di Stato, legato da rapporti di amicizia con la famiglia del B.; questi lo prese sotto la sua protezione facendogli ottenere la nomina di referendario utriusque Signaturae e il titolo di governatore di Faenza, poi della Sabina e infine di Fabriano. Il 6 luglio 1665 il B. venne inviato da Alessandro VII come nunzio in Svizzera col titolo di vescovo di Cesarea in partibus (titolo conferitogli il giorno precedente alla sua nomina a nunzio) e copri tale incarico fino al marzo del 1668.

È noto che il pontefice si proponeva un'attiva azione politica e religiosa in Svizzera che si sarebbe dovuta svolgere su due piani: da una parte il rafforzamento dell'unità dei cantoni cattolici e dall'altro un avvicinamento diplomatico a quelli protestanti, modificando radicalmente, specie per questo secondo punto, l'atteggiamento dei suoi predecessori. E infatti spregiudicatamente consigliava il B. nelle istruzioni affidategli per la sua legazione.

"Quelli Pontefici, scriveva, che mossi da smisurato zelo stabilirono che sotto pena di scomunica non si dovesse pratticar cogli eretici, non ebbero mai la mira d'includer coloro che dovevano affaticarsi alla loro conversione: et in fatti come è possibile di tirar gl'heretici alla nostra fede, se non si pratticano, se non si conversa con essi loro? Conversando V. S. li protestanti con quella gentilezza e prudenza che sono state sempre naturali alla sua persona, porterà un gran beneficio alla nostra religione medesima et aprirà tanto maggiormente la strada alla conversione di quei popoli (L. v. Pastor, XIV, 2, p. 519).

Ma una tale azione, che avrebbe richiesto lungo tempo, veniva interrotta dalla morte del pontefice e dal successivo richiamo a Roma del B., al quale il nuovo papa, Clemente IX, affidava l'incarico di segretario della Congregazione dei vescovi e regolari da cui passò in seguito alla segreteria della Congregazione di Propaganda Fide.

La posizione del B. in curia si faceva sempre più forte per le sue capacità, oltre che di politico, anche di uomo di profonda dottrina - qualità quest'ultima che gli consentiva di intervenire autorevolmente nelle controversie con la Francia e nelle discussioni vivaci fra il clero francese a proposito del giansenismo (lo dimostra, fra l'altro, la lettera ricevuta ancora 12 ott. 1685 dal Malaval, conservata manoscritta nella Biblioteca Vaticana) - e infine per i suoi legami di parentela, per parte matema, con la famiglia Colonna.

Infatti, volendo il nuovo pontefice Clemente X mostrare un segno di benevolenza a Giulio Cesare Sciarra Colonna, il cui primogenito Egidio aveva sposato una sua pronipote, offrì al principe romano un titolo cardinalizio da assegnare ad un membro della famiglia. Non trovandosi persona adatta alla carica, Giulio Cesare Sciarra Colonna, d'accordo con il figlio Egidio, indicò il Baldeschi. Indicazione accolta dal pontefice che, dopo averlo nominato, il 22 marzo 1673, assessore del S. Uffizio, lo faceva cardinale prete nel concistorio del 17 dicembre di quello stesso anno, concedendogli il titolo di S. Marcello (titolo mutato nel febbr. 1674 con quello di S. Anastasia). Nel 1674 Giulio Cesare Sciarra Colonna adottava il B.: adozione riconosciuta dal pontefice con il breve del 5 febbr. 1675 che obbligava il B. ad assumere il nome dei Colonna e gli concedeva una rendita di 3.000 scudi.

Il B. otteneva in seguito anche la nomina a prefetto della Congregazione del concilio, ma non raggiunse mai una posizione di egemonia nel sacro collegio, sempre più occupandosi di problemi dottrinari e trascurando quelli politici. Partecipò ai conclavi per l'elezione di Innocenzo XI, Alessandro VIII e Innocenzo XII. Mori a Roma il 6 ott. 1691; fu sepolto nella chiesa dì Propaganda Fide.

Fonti e Bibl.: Bibl. Apostolica Vaticana, mss. Borg. lat. 94, f. 5v; Borg. lat. 503, ff. 154r-163v; L. Cardella, Memorie storiche de' cardinali della Santa Romana Chiesa, VII, Roma 1793, pp. 227 s.; G. Moroni, Diz. di erudizione storico-ecclesiastica,IV, Venezia 1840, pp. 61 s.; O. Scalvanti, Il disegno raffaellesco dei conti Baldeschi di Perugia per la libreria Piccolomini del duomo senese,Perugia 1908, pp. 113-115, 123; L. Karttunen, Les nonciatures apostoliques permanentes de 1650 à 1680, in Annales Academiae Scientiarum Fennicae,s. B, V, 3 (Genève 1912), pp. 30, 266; L. von Pastor, Storia dei papi, XIV, Roma 1932, il pp. 416 s., 662; 2, pp. 519-522; Dict. d'Hist. et de Géogr. Ecclés., VI, col. 332; C. Eubel, Hierarchia catholica..., IV, pp. 97, 281.

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