ROMITELLI, Fausto

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 88 (2017)

ROMITELLI, Fausto

Alessandro Arbo

– Nacque il 1° febbraio 1963 a Gorizia, primogenito di Giuseppe, medico pediatra, e di Elena Francesca Rodaro (detta Franca), impiegata pubblica.

Iniziò a studiare pianoforte, teoria e solfeggio all’Istituto di musica cittadino. Mentre frequentava il liceo classico Dante Alighieri, iniziò gli studi di composizione al conservatorio di Udine, sotto la guida di Daniele Zanettovich. Nel 1981, ottenuto il diploma di maturità, s’iscrisse alla facoltà di lettere dell’Università di Trieste. Dall’autunno del 1982 proseguì gli studi al conservatorio di Milano, dove si diplomò in composizione nel 1988 sotto la guida di Umberto Rotondi. Frequentò in seguito i corsi di perfezionamento di Franco Donatoni alla Civica Scuola di musica di Milano, all’Accademia Lorenzo Perosi di Biella e all’Accademia Chigiana di Siena. Per alcuni anni partecipò attivamente alle iniziative del gruppo milanese di giovani compositori Nuove sincronie.

Nel 1989 con il brano (per quattordici esecutori) ottenne il premio Alfredo Casella dell’Accademia Chigiana di Siena. Nello stesso anno ricevette altri riconoscimenti per i suoi lavori: premio Valentino Bucchi (Roma 1989) e Gaudeamus Competition (Amsterdam 1989). Seguirono altre affermazioni in concorsi europei: Concours de composition de Radio France (Parigi 1990), Ensemble Modern – IBM Komponisten-Forum (Francoforte sul Meno 1990), WDR Forum (Colonia 1992), Gaudeamus Competition (Amsterdam 1992), ISCM World Music Days (Stoccolma 1994). Opere sue furono trasmesse dalle principali emittenti radiofoniche europee (RAI, NOS, WDR, Radio France, Radio Suisse, ORF, RNE, RBF).

Si trasferì in seguito a Parigi per studiare all’IRCAM (Institut de Recherche et de Coordination Acoustique/Musique), e completò sia la composizione di Natura morta con fiamme (1991), per quartetto d’archi amplificato ed elettronica, sia il ciclo Mediterraneo (1992-93) per ensemble (e voce nella seconda parte). Mentre collaborava al centro parigino come compositeur en recherche, poté approfondire la conoscenza dei compositori dell’Itinéraire, in particolare Michaël Levinas e Gérard Grisey, con i quali fu in amicizia, ma anche Hugues Dufourt, suo insegnante nel Centre d’information et de documentation / recherche musicale.

Nell’evidenziare una spiccata attenzione per i fattori percettivi e nell’applicare alla scrittura strumentale le tecniche sviluppate dalla musica elettroacustica, le composizioni di Romitelli mostrano l’assimilazione della poetica dello spettralismo, lasciando trasparire l’attrazione per atmosfere sonore psichedeliche. Il 26 gennaio 1996, all’IRCAM, l’Ensemble InterContemporain presentò in prima esecuzione EnTrance, per soprano, 16 esecutori ed elettronica (testi estratti dal Libro tibetano dei morti).

Nel 1997 Romitelli fu tra i giovani musicisti italiani invitati al festival Présences di Radio France: il 14 febbraio, alla Maison de Radio France, l’ensemble L’Itinéraire diretto da Mark Foster eseguì Cupio dissolvi, per 14 esecutori. Il 20 settembre il Nouvel Ensemble Moderne diretto da Lorraine Vaillancourt presentò Lost, per soprano ed ensemble, in prima esecuzione al Festival di Royaumont.

Agli anni fra il 1998 e il 2000 risale la composizione di Professor Bad Trip (Lessons I, II, III) per ensemble ed elettronica. Il trittico, che nel titolo richiama lo pseudonimo del fumettista underground Gianluca Lerici (1963-2006), registra la compiuta maturazione dello stile musicale romitelliano, un efficace ripensamento dello spettralismo fondato sull’importazione di sonorità e gesti strumentali del rock progressivo. La prima esecuzione completa del ciclo avvenne al Festival Musica di Strasburgo, per opera dell’Ensemble Ictus diretto da George-Élie Octors. Il 4 giugno 2002, nel Kaaitheater di Bruxelles, Tom Pauwels eseguì Trash TV Trance per chitarra elettrica, un brano ricco di distorsioni che proietta in un visionario tessuto polifonico le derive del suono amplificato. Nel 2003 Romitelli ricevette numerose commissioni da ensembles e istituzioni musicali europee. L’11 aprile ebbe luogo a Berlino (con la Rundfunk-Sinfonie orchester diretta da Peter Rundel) la prima esecuzione di Dead City Radio: Audiodrome, una composizione per orchestra che trae ispirazione dal film Videodrome (1983) di David Cronenberg e dagli scritti di Marshall McLuhan. Durante l’estate lavorò intensamente al progetto di una video-opera per soprano, ensemble, elettronica e proiezioni, assieme a Paolo Pachini (compositore e videoartista), Leonardo Romoli (videoartista) e Kenka Lekovich (scrittrice). Il lavoro, destinato a sollecitare «un’esperienza di percezione totale» prossima a quella provocata dal light show degli anni Sessanta e dal contemporaneo rave party, fu presentato con il titolo An index of metals al Théâtre di Pontoise, vicino a Parigi, il 3 ottobre 2003. L’anno successivo uscì per l’etichetta Cyrès il primo disco monografico di Romitelli, Professor Bad Trip.

Morì il 27 giugno 2004 all’ospedale San Raffaele di Milano, dopo aver a lungo lottato contro un male incurabile. Nello stesso anno, An index of metals ottenne il premio Franco Abbiati come migliore novità italiana.

Nel trarre ispirazione dalle liriche di Henri Michaux e dai quadri di Francis Bacon, la musica di Romitelli ha approfondito un immaginario che fa riferimento a stati di trance, d’ipnosi e di percezione alterata. Il proposito di ‘sporcare’ il suono, ovvero di corromperlo e insieme renderlo più energico grazie all’impiego di tecniche desunte dal rock e dalla techno, corrisponde al desiderio di prendere le distanze da quello che gli appariva come l’astratto formalismo di molta musica contemporanea. Senza rinunciare a mettere a punto una scrittura molto raffinata, Romitelli ha cercato di corrispondere a modi di ascolto divenuti consueti nell’attuale società globale, che vengono assunti con convinzione e insieme con ironico disincanto. Invitando l’ascoltatore nelle anamorfosi di un suono riprodotto, artificiale, distorto e tuttavia non acusmatico, concepito in relazione alle reazioni del corpo e a una spiccata gestualità strumentale, i suoi lavori maggiori, Professor Bad Trip e An index of metals, hanno conosciuto una fama crescente dopo la sua prematura scomparsa, fino a diventare un riferimento per molti compositori delle generazioni successive (a cominciare dai cosiddetti ‘saturazionisti’, Raphaël Cendo e Franck Bedrossian). A Romitelli è stata dedicata, nel 2014, la 23a edizione del Festival Milano Musica.

Composizioni. Dia Nytka, per flauto (1983); Solare, per chitarra (1983); Ganimede, per viola (1986); Have your trip, per arpa, chitarra e mandolino (1988-89); Nell’alto dei giorni immobili, per 6 esecutori (1990); La sabbia del tempo, per 6 esecutori (1991); Golfi d’ombra, per un percussionista (1993); Your time is over, per violoncello ed ensemble (1993); Seascape, per flauto a becco contrabbasso (1994); Acid dreams & Spanish queens, per 14 esecutori (1994); Domeniche alla periferia dell’impero. Prima domenica, per 4 strumenti (1995-96); Lost, per voce e 15 strumenti, su testo di Jim Morrison (1997); The nameless city, per orchestra d’archi e campana ad libitum (1997); The poppy in the cloud, per coro di voci bianche (o femminili) ed ensemble, su liriche di Emily Dickinson (1999); Blood on the floor, Painting 1986, per ensemble (2000); Domeniche alla periferia dell’impero. Seconda domenica: omaggio a Gérard Grisey, per 4 strumenti (2000); Amok Koma, per ensemble ed elettronica (2001); Flowing down too slow, per orchestra d’archi, percussioni e due campionatori (2001); Chorus, per percussioni (2001); Green, yellow and blue, per ensemble (2003).

Fonti e Bibl.: Il corpo elettrico. Viaggio nel suono di F. R., a cura di A. Arbo, Monfalcone 2003; P. Petazzi, F. R.: An index of metals, in Milano Musica. Percorsi di musica d’oggi 2004 – L’emozione del nuovo, Milano 2004, pp. 48-51; A. Arbo, Journal d’un très mauvais, sublime voyage dans la matière. Sur An index of metals de F. R., in Œuvre ultime, Strasbourg 2005, pp. 187-194; Le corps électrique. Voyage dans le son de F. R., a cura di A. Arbo, Paris 2005; A. Arbo, Risonanze e anamorfosi. Note sulla poetica di F. R., in Italia/Francia. Musica e cultura nella seconda metà del XX secolo, a cura di A. Collisani - G. Garilli - G. Mercadante, Palermo 2009, pp. 325-345; J. Conti, Corroded by noise. Il suono di F. R., in Musica/Realtà, XCVI (2011), pp. 91-116; P. Lanzilotta, Eine unvollendete Reise durch die Materie: Zu F. R. “An index of metals”, in International Review of aesthetics and sociology of music, XLV (2014), pp. 99-114; Have your trip. La musica di F. R., a cura di V. Santarcangelo, Milano 2014; Oltre le periferie dell’impero. Omaggio a F. R., a cura di A. Arbo, Torino 2014; Pactes faustiens: l’hybridation des genres musicaux après R., in Circuit, XXIV (2014), 3, pp. 21-35; 23° Festival di Milano Musica. Percorsi di musica d’oggi 2014: F. R., Milano 2014; Anamorphoses. Etudes sur l’œuvre de F. R., a cura di A. Arbo, Paris 2015.

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