Fattore di produzione

Dizionario di Economia e Finanza (2012)

fattore di produzione

Marco Grazzi

Ciascun bene o servizio che viene impiegato nel processo di trasformazione e produzione di un altro bene o, per estensione, nell’erogazione di un servizio. I f. di p. costituiscono gli input (➔) della produzione e, combinati secondo le quantità e i tempi richiesti dal tipo di processo, permettono di ottenere l’output (➔). L’analisi economica, prendendo spunto dalla produzione agricola, ha storicamente considerato 3 f. di p.: terra, lavoro e capitale.

La terra, o più in generale le risorse naturali (➔ risorsa), è per sua natura non riproducibile e il tipo di reddito a essa associato è chiamato rendita (➔ fondiario; rendita della terra).

Il lavoro fa riferimento all’attività dell’individuo nella produzione. La quantità di lavoro impiegato in una determinata attività è misurata in termini di ore/persona o numero di occupati. A seconda dei compiti svolti, si fa riferimento alla distinzione tra colletti bianchi e blu (➔ colletto bianco/blu), per indicare rispettivamente il lavoro cosiddetto intellettuale e quello manuale. Il lavoro è remunerato tramite salari (➔ salario) e stipendi.

Il capitale è inteso come servizio per l’uso di un bene strumentale ‒ materiale e non ‒ impiegato nel processo di produzione. A sua volta può essere distinto in 3 sottocategorie: il capitale fisico, che comprende macchinari, edifici e infrastrutture, costruiti per produrre beni e fornire servizi; il capitale intangibile, per es. i brevetti (➔ brevetto) e, più in generale, le specifiche conoscenze necessarie per ogni tipo di produzione; il capitale finanziario, necessario per il regolare funzionamento dell’attività produttiva, per fare fronte alla tipica asincronia temporale con cui si sostengono le spese (➔ spesa pubblica p) e si incassano i ricavi (➔ ricavo), oltre che per operare scelte di portafoglio. Il capitale è retribuito tramite i profitti collegati all’attività dell’impresa e tramite ogni forma di remunerazione del suo costo d’uso. Si aggiunge poi un quarto, la capacità organizzativa dell’imprenditore, introdotta per la prima volta con l’opera di A. Marshall (1890) e valorizzata, successivamente, nelle analisi di J.A. Schumpeter (1912). I f. di p. sono alla base di un modo di rappresentare la produzione delle aziende centrato sulla trasformazione fisica di input iniziali in output finali. In tale contesto è possibile fare riferimento al concetto di sostituzione (➔ sostituibilità) dei f. di p., quando si riduce parzialmente l’uso di un input, aumentando contestualmente l’impiego di un altro fattore. Rispetto alla possibilità di sostituire tra loro gli input, esistono due situazioni estreme: una in cui essi sono perfettamente sostituibili e l’altra in cui le possibilità per uno scambio tra i due f. sono nulle.

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