VALLI, Eusebio

Enciclopedia Italiana (1937)

VALLI, Eusebio

Arturo Castiglioni

Medico, nato a Ponsacco nel 1755, morto all'Avana nel 1816. Studiò medicina a Pisa, dedicandosi particolarmente alla fisiologia e alla chimica. Nel 1781 scoprì l'azione antifermentativa del precipitato rosso nella preparazione del vino. Compiuti gli studî medici, viaggiò in Oriente dedicando una serie di osservazioni al decorso e alla diffusione della peste; tornato in Toscana nel 1795, fu tra i primi a diffondere la vaccinazione secondo E. Jenner in Toscana. Pensando che con questo mezzo si potesse anche ottenere l'immunità contro la peste, si recò nuovamente a Costantinopoli e fece una serie di esperimenti su sé medesimo; ammalò gravemente e appena nel 1804 essendo guarito tornò in Italia. Divenne medico militare dell'esercito francese d'Italia. Già nel 1799 aveva fatto esperimenti sulla rabbia trasmettendola mediante la saliva di cani idrofobi a cani sani e dimostrando che mescolando la saliva stessa al succo gastrico della rana, s'otteneva un'attenuazione del virus, così che nessun cane inoculato contraeva il morbo. Già allora il V. aveva curato con questo preparato una signora Rosermini di Pisa e la sua fantesca con ottimo risultato; nel 1805 trovandosi in Dalmazia medicò con lo stesso mezzo la moglie di un ufficiale che era stata morsa da un cane idrofobo e che rimase immune. Nel 1809 si recò a una commissione medica militare in Spagna per studiarvi le epidemie di febbre gialla; dopo un breve soggiorno in Italia nel 1816 andò all'Avana per continuarvi gli studî sulla cura e sulla profilassi di questa malattia. Morì pochi giorni dopo il suo arrivo avendo tentato di inoculare su sé stesso un germe attenuato della malattia. Fu senza dubbio un insigne e geniale precursore della cura della rabbia, ma non trovò alcun appoggio.

I suoi studî più importanti sono il Discorso sopra il sangue considerato in stato di sanità e di malattia (Mantova 1789) e Memorie sulla peste di Costantinopoli del 1803 (ivi 1805).