Èupoli (gr. Εὔπολις, lat. Eupŏlis). - Poeta ateniese della Commedia antica, rivale, di poco più anziano, di Aristofane e di Cratino; morì per naufragio, sembra, nel 411 a. C. Compose 14 drammi e vinse 7 volte nei concorsi drammatici; nel 421 vinse con gli Adulatori, in gara con la Pace di Aristofane. Conosciamo i titoli delle commedie, tra cui Autolico (di cui abbiamo frammenti in due redazioni), le Capre, le Città. Trattava a preferenza argomenti politici e letterarî e attaccava uomini politici (Iperbolo nel Maricante, Alcibiade nei Battezzatori, Cleone nella Stirpe d'oro). Nei Demi, del 412, la sua commedia più famosa, Mironide, Solone, Milziade, Aristide, Pericle tornavano dall'Ade a consigliare il popolo ateniese, e i demi, personificati nel coro, rimpiangevano la semplicità e la gloria antica.
(Εὔπολις, Eupŏlis). - Ateniese, figlio di Sosipoli, poeta della cosiddetta commedia antica, rivale di Aristofane e di Cratino. Fiorì intorno al 429-411, ma non si conoscono con precisione né la data di nascita né quella della sua morte: alcuni aneddoti lo fanno morire in Egina e Suida informa che all'età ...
eupolidèo agg. e s. m. [der. del nome di Èupoli, poeta comico ateniese del 5° sec. a. C.]. – Verso della metrica greca antica, usato nella commedia e nel dramma satiresco, costituito di due dimetri coriambici, di cui il secondo catalettico.