MONTALE, Eugenio

Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1979)

MONTALE, Eugenio (App. I, p. 873)

Alessandra Briganti

Allontanato nel 1939, per motivi politici, dalla carica di direttore del Gabinetto Vieusseux, che ricopriva dal 1929, fondò nel 1945, con A. Bonsanti, A. Loria e L. Scaravelli, il quindicinale fiorentino Il Mondo. Lettere Scienze Arte Musica. Nel 1948 si trasferì da Firenze a Milano dove collaborò al Corriere della sera (dal 1946) e al Corriere d'informazione. Venne nominato senatore a vita nel 1967, e nel 1975 gli è stato assegnato il premio Nobel per la letteratura. Nel 1956, inoltre, aveva ottenuto il premio Marzotto, nel 1962 il premio Feltrinelli, e il premio Isola d'Elba nel 1969. Le università di Milano e Cambridge (1961) e di Basilea (1974) gli conferirono la laurea ad honorem.

Dopo Ossi di seppia (1925), M. pubblica Le Occasioni (1939) che comprende anche il precedente La casa dei doganieri e altri versi (1932), e che prolunga attraverso una maggiore consapevolezza espressiva le caratteristiche della prima raccolta di versi.

Si sostituisce qui, infatti, all'universalismo lirico degli Ossi l'amplificazione di una realtà individuale colta in attimi, momenti, situazioni emblematiche. Questa operazione passa attraverso la messa a punto di una struttura dall'impianto decisamente logico-discorsivo complicato da esplicite intenzioni gnomiche arricchite da una forte carica allusiva. L'esistenza di un duplice livello di rappresentazione, quello di una realtà presente che va dalla scheggia di evento alla cronaca storica, e quello dell'evocazione di una storia e di una memoria privata, determina il carattere specifico dell'ambiguità del discorso poetico di Montale.

Con La Bufera e altro (1956, che raccoglie anche Finisterre, 1943; 2ª ed. accresciuta, 1945), la storia, l'evento collettivo entra, come componente dominante, nel discorso poetico di M., in un difficile equilibrio con la compresenza di un perdurante dato esistenziale giuocato prevalentemente sul filo dell'evocazione e della memoria. Due successive brevi raccolte, Satura (1962) e Accordi e pastelli (1962), rappresentano in gran parte una riproposizione di poesie inedite o di difficile reperimento, mentre Xenia (S. Severino Marche, 1966), Altri Xenia (in Strumenti critici, 1967, n. 2;1968, n. 5; poi riuniti in L'Approdo, 1968, n. 42), Satura (1971), Diario del'71 e del 72 (1973), Quaderno di quattro anni (1977) introducono, in margine a un tema intensamente autobiografico, l'utilizzazione di una sorta di parlato colloquiale e la sperimentazione di livelli tra ironici e sentimentali. Le prose di Farfalla di Dinard (1956; ed. accresciute, 19602, 19694, 19736), una raccolta di elzeviri scritti tra il 1946 e il 1950, appaiono strettamente legate alla produzione in versi di M. per un comune fondo autobiografico sottoposto a una diversa ma complementare rielaborazione. Auto da fè - Cronache in due tempi (1966) riassume la ricerca critica dello scrittore svolta durante l'arco di un ventennio e costruita secondo il modello della critica militante che innesta, su un fondo crociano, la severa lezione di Gobetti; le Lettere con gli scritti di Montale su Svevo (1966; 2ª ed. accresciuta 1976) rappresentano inoltre le tappe della più rilevante scoperta critica dello scrittore. La poesia non esiste (1971) e Nel nostro tempo (1972) segnano un'ulteriore fase della parabola compiuta da M. in quel processo di analisi della civiltà contemporanea che offre una delle possibili chiavi di lettura della sua opera, e che passa da un'arida negatività, attraverso la positività della funzione poetica, alla più recente espressione di una totale negazione, contenuta nella constatazione di una morte dei valori percepita ormai come definitiva. Da ricordare, inoltre, Quaderno di traduzioni (1968, 3ª ed. accr. 1975), Fuori di casa (1969), Trentadue variazioni (1973).

Bibl.: per la bibliografia v.: L. Barile, Bibliografia montaliana, Milano 1977. Inoltre: G. Mariani, Poesia e tecnica nella lirica del Novecento, Padova 1958; S. Ramat, Montale, Firenze 1965, 19682; Omaggio a Montale, a c. di S. Ramat, Milano 1966; A. Iacomuzzi, sulla poesia di Montale, Bologna 1969; D'A.S. Avalle, Tre saggi su Montale, Torino 1970; U. Carpi, Montale dopo il Fascismo dalla "Bufera" a "Satura", Padova 1971; S. Agosti, Forme trans-comunicative in Xenia, in Il testo poetico, Milano 1972, pp. 191-207; M. Forti, E. Montale, ivi 1973; G. Contini, Una lunga fedeltà, Torino 1974; M. Vannucci, E. Montale, Messina-Firenze 1975; A. Bocelli, in Letteratura del Novecento, Caltanissetta-Roma 1975; P.V. Mengaldo, La tradizione del Novecento, Milano 1975; A. Marchese, Visiting angel, Interpretazione semiologica della poesia di Montale, Torino 1977; Autori vari, Letture montaliane, Genova 1977; M. Martelli, Il rovescio della poesia. Interpretazioni montaliane, Milano 1977.

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