Majorana, Ettore

Enciclopedia on line

Fisico italiano (n. Catania 1906 - scomparso il 26 marzo 1938). Trasferitosi a Roma, nel 1923 intraprese gli studî di ingegneria; all'inizio del 1928, seguendo E. Segrè e E. Amaldi, raccolse l'invito di O. M. Corbino e passò al corso di fisica, entrando a far parte del gruppo dei "ragazzi di via Panisperna". Laureatosi nel 1929 con E. Fermi con una tesi su La teoria quantistica dei nuclei radioattivi, negli anni seguenti pubblicò ricerche in fisica atomica e molecolare, per poi redigere quelli che possono essere considerati i lavori che segnano la nascita della fisica teorica dei nuclei (Sulla teoria dei nuclei, 1933, posteriore all'analogo lavoro di W. Heisenberg solo come pubblicazione) e delle particelle elementari (Teoria relativistica di particelle con momento intrinseco arbitrario, 1932). Dopo aver soggiornato a Lipsia e Copenaghen, rientrò a Roma, ma non frequentò più l'Istituto di fisica. Nel novembre 1937 venne tuttavia nominato, per chiara fama, professore di fisica teorica all'università di Napoli. Scomparve misteriosamente l'anno seguente. L'articolo su Il valore delle leggi statistiche nella fisica e nelle scienze sociali (pubblicato postumo nel 1942), in cui è proposta una "sociologia quantistica", indeterministica, è specchio della vastità di interessi di M., vicino più alla tradizione di "fisici-filosofi" come Heisenberg, N. H. D. Bohr e A. Einstein che alla fisica italiana del tempo, più sperimentalmente orientata. Per la sua ritrosia a pubblicare, un'enorme quantità di ricerche è rimasta in forma di manoscritti, in parte perduti. L'impatto diretto della sua opera sulla comunità scientifica è stato pertanto molto più ridotto di quanto avrebbe potuto essere, a prescindere dalla sua prematura scomparsa. Sono state scoperte nei suoi manoscritti equazioni tipo Dirac (quanto-relativistiche) a finite componenti per particelle di spin qualunque, formulate entro il 1932, ed equivalenti a quelle scritte da P. Dirac e W. Pauli fra il 1936 e il 1939. La sua equazione a infinite componenti pubblicata nel 1932 costituisce la prima teoria unitaria quanto-relativistica delle particelle elementari, descritte attraverso un unico campo bosonico o fermionico, secondo una linea di "algebrizzazione" della dinamica. Sia la teoria del 1932, sia la Teoria simmetrica dell'elettrone e del positrone del 1937, risolvono il problema degli stati a energia negativa della teoria di Dirac del 1928; questa tentava di unificare meccanica quantistica e relatività speciale per il solo caso dell'elettrone ed è stata considerata uno dei più grandi lavori del secolo e paragonata alle unificazioni teoriche di Newton, Maxwell, Einstein. L'opera di M., come già intuito da E. Fermi, ha avuto un ruolo molto più rilevante di quanto fu a suo tempo riconosciuto; anche per questo essa attende ancora di essere valutata in tutta la sua portata.

CATEGORIE
TAG

Meccanica quantistica

Particelle elementari

Scienze sociali

Fisica atomica

Copenaghen