Eterodina

Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)

eterodina


eterodina [Dall'ingl. heterodyne, der. dei gr. héteros "altro, diverso" e dy´namis "forza"] [ELT] Sistema di rivelazione di segnali elettrici ad alta frequenza, nato nella radiotecnica, intorno al 1920, ma usato poi anche in altri campi (v. oltre: E. ottica), consistente nel sovrapporre ai segnali da rivelare la tensione oscillante prodotta da un oscillatore locale (detto esso stesso e., nel senso di "altro segnale"); regolando la frequenza dell'e. su valori vicini a quella dei segnali, si può avere una frequenza di battimento acustica, per cui i segnali stessi diventano segnali udibili, per es. direttamente con una cuffia telefonica; si tratta, sostanzialmente di un procedimento di conversione di frequenza, dal campo radio a quello acustico. Sempre nella radiotecnica, il procedimento fu poi perfezionato nel sistema supereterodina, in cui la frequenza di battimento è nel campo radio (rivelazione e. a frequenza superacustica, donde il nome), per cui i segnali ricevuti sono convertiti in segnali aventi una frequenza radio fissa, poi agevolmente amplificati e rivelati; questo sistema, che consente grandi sensibilità e bande passanti di qualunque forma si voglia, è attualmente usato in tutti i radioricevitori, compresi quelli per segnali radiotelevisivi, di telemisurazione, radioastronomici, ecc. ◆ [OTT] E. ottica, o eterodinaggio ottico: sistema per convertire una radiazione luminosa coerente in altra radiazione con frequenza nel campo radio (qualche MHz o meno), ottenuta per battimento tra un'e. costituita da una sorgente di luce coerente (un laser) e la sorgente luminosa coerente in esame; il battimento si ha in un fotorivelatore sul quale sono inviate, insieme, le due luci e da cui si ha, in uscita, il segnale a radiofrequenza. Una variante di tale tecnica consiste nell'usare come sorgente e come oscillatore locale uno stesso laser, modulato in frequenza da ultrasuoni; inviando la luce del laser su un mezzo diffondente e facendo interferire nel rivelatore la luce diffusa con quella modulata si ottiene un segnale elettrico a radiofrequenza (dell'ordine della frequenza di modulazione) dalle cui caratteristiche si possono ricavare dettagliate informazioni sulle grandezze (densità, temperatura, pressione, ecc.) da cui dipende l'indice di rifrazione del mezzo diffondente: per es., v. interferometria stellare: III 282 e. ◆ [ELT] Frequenzimetro e.: strumento, che peraltro è stato soppiantato dal frequenzimetro elettronico digitale, in cui si opera un eterodinaggio a battimento zero, condizione nella quale la frequenza dei segnali in esame è esattamente uguale a quella, nota, dell'oscillatore locale. ◆ [ELT] Rivelatore (e rivelazione) e.: v. sopra: [ELT]. ◆ [OTT] [ELT] Rivelatore e. nell'infrarosso: v. infrarosso: III 204 b.

CATEGORIE