ERMELLINO

Enciclopedia Italiana (1932)

ERMELLINO (dal lat. armeninus, perché proveniente dall'Armenia; fr. hermine, sp. armiño; ted. Hermelin, grosses Wiesel; ingl. ermine; lat. scient. Putorius ermineus Owen)


Mammiferi della famiglia dei Mustelidi. Assai simili nell'aspetto esteriore a una comune faina, sebbene di grandezza maggiore, raggiungendo la lunghezza di circa 35 cm. di cui 10 appartengono alla coda.

Il pelame dell'ermellino è diverso d'inverno e d'estate. D'inverno si presenta di colore bianco, a eccezione dell'estremità della coda che è nera; d'estate presenta la parte dorsale del corpo di colore rosso-bruno, mentre la ventrale è di colore bianco-giallastro. Si nutre di piccoli mammiferi, di rettili e di uccelli; talora perfino di animali più grossi di lui che caccia nelle ore crepuscolari. Di giorno rimane nascosto nella sua tana. La femmina partorisce da 5 a 8 piccoli dall'aprile al giugno; cura la prole che allatta fino all'autunno inoltrato.

L'ermellino è agilissimo, si arrampica con molta facilità sugli alberi e può attraversare a nuoto i corsi d'acqua portando, in caso di pericolo, anche i piccoli in bocca. Ha un'area di diffusione molto estesa: si rinviene in tutte le regioni settentrionali dell'Europa e nell'Asia. Si trova abbastanza numeroso anche in Italia nelle Alpi della Lombardia e del Piemonte. Per il suo pelame, che fornisce una pelliccia molto pregiata, è oggetto di caccia spietata da parte dell'uomo. Si calcolava che una volta ne venissero importate sui mercati europei circa 400.000 pelli all'anno. Le migliori provengono dal sud-est della Siberia.

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