ERMAFRODITISMO

Enciclopedia Italiana (1932)

ERMAFRODITISMO (da Ermafrodito: v.)

Giangiacomo PERRANDO
Cesare Artom

Nella maggior parte dei Metazoi i sessi sono separati; la ghiandola genitale di ciascun individuo produce cioè una sola sorta di elementi sessuali: esclusivamente uova gli individui di sesso femminino; esclusivamente spermî quelli di sesso mascolino. Al termine della loro evoluzione distinguiamo agevolmente l'una e l'altra sorta di elementi sessuali, tanto i due gameti sono differenti tra loro per forma e grandezza. Invece all'inizio del loro sviluppo le cellule germinative maschili non si distinguono da quelle femminili. E in certi casi si può senz'altro affermare che la cellula germinativa primitiva ha la possibilità di evolversi in una qualsiasi delle due sorta di cellule sessuali. Così avviene che in certi Lepidotteri (Lymantria) cellule che già hanno tutte le caratteristiche di cellule sessuali femminili, e che imprimono alla gonade tutte le caratteristiche di un ovario, invertono talvolta il loro corso evolutivo e si sviluppano in spermatozoi del tutto normali. Anche nei Pesci e negli Anfibî, pur non potendosi affermare l'egistenza di una condizione ermafrodita, si osservano talvolta egualmente queste inversioni nello sviluppo delle cellule germinative. Così non è infrequente constatare lo sviluppo di spermî in una gonade femminile, e viceversa, lo sviluppo di uova iu una gonade maschile. Di norma però nella maggior parte degli animali non si osservano queste deviazioni nello sviluppo delle cellule germinative. Le accennate possibili deviazioni di sviluppo degli elementi germinativi sono processi piuttosto teratologici che normali; essi interessano altri capitoli della biologia della sessualità, cioè il ginandromorfismo (v.) e l'intersessualità (v.). Il vero ermafroditismo corrisponde invece ad una condizione bene stabilizzata per tutta la durata della vita dell'organismo ed è caratterizzato dal fatto che in un solo individuo decorre in modo del tutto normale la maturazione di ambedue le sorta di cellule sessuali. Così non rientra in tale definizione quell'ermafroditismo cosiddetto non funzionante di cui offrono esempio i maschi dei rospi, nei quali è presente il cosiddetto organo di Bidder, vera e propria gonade femminile, che può divenire funzionante esclusivamente nei casi d'ablazione dei testicoli. Anche in taluni Insetti pseudoneurotteri (Perla marginata) nei maschi perfettamente normali si nota un ovaio rudimentale non funzionante.

Il vero ermafroditismo, realmente funzionante, si presenta sotto diverse modalità. Si tratta sempre di specie monoiche, in cui cioè i due sessi coesistono nello stesso individuo: ma avviene talvolta che la ghiandola genitale è prima femminile, ma temporariamente produce oltre che uova, anche spermî (ginomonoecia). Molto più raramente avviene il contrario. Come casi di ginomonoecia sono citati alcuni vermi Nematodi, i quali rimangono sempre vere femmine, per quanto talvolta nell'ovario vengano formati anche spermî.

Molto incerte sono le condizioni della sessualità nei Molluschi polmonati. Alcune specie, in cui possono mancare del tutto i dotti spermatici, possono considerarsi come casi di ginomonoecia. In altri casi (Limax maximus) si hanno invece continue inversioni nella sessualità: lo stesso individuo può passare da una condizione femminile a una condizione di ermafroditismo, susseguentemente a una condizione maschile a cui tien dietro di nuovo l'ermafroditismo, per apparire poi in ultimo di nuovo il sesso femminile: in altri casi si ha un ermafroditismo più o meno accentuato in un'unica ghiandola genitale. Interessanti sono i casi di monoecia consecutiva che ci offrono i Crostacei Cimotoidi (ectoparassiti di parecchi pesci marini). Finché l'individuo è giovane e fa vita libera, esso è un vero e proprio maschio che feconda la femmina, la quale fa vita parassitaria. Ma poi anche i maschi si fissano su un ospite, e diventando così parassiti, invertono il loro sesso.

L'ermafroditismo funzionante monoico presenta condizioni anatomiche ben fisse e durevoli, ben diverse da quelle precedentemente considerate. Vi sono anzitutto presenti nello stesso individuo ambedue le ghiandole genitali con tutti gli organi accessorî sempre perfettamente normali, inoltre non vi è mai una inversione temporanea della sessualità; l'ermafrodita monoico non può mai quindi venire considerato geneticamente un maschio oppure una femmina; è invece un mosaico perfetto e uniforme di ambedue i sessi. Nei vermi (Oligocheti, Irudinei, Turbellarî, Trematodi e Cestodi), è diffuso l'ermafroditismo funzionante monoico. Altrettanto avviene nei Crostacei Cirripedi, in cui però esistono anche i maschi complementari, da considerarsi forse anch'essi come ermafroditi rimasti tuttavia rudimentali per quanto riguarda l'apparato femminile. Nelle piante inferiori la definizione esatta della sessualità è assai complicata, come lo è del resto anche nei Protozoi. Per quanto riguarda le piante superiori (Fanerogame) le più frequenti sono le specie con fiori ermafroditi, lo stesso fiore produce cioè ovuli e granuli pollinici, più raramente (Zea mais) su uno stesso individuo vi sono fiori maschili ben separati dai fiori femminili (ermafroditismo monoico): più raramente ancora vi sono piante nettamente dioiche, per esempio la comune palma dei datteri, in cui i due sessi sono separati in individui diversi (dioecia). Occorre però far notare che esistono assai spesso stadî di passaggio fra le tre suddette condizioni per cui non sono sempre bene evidenti nei vegetali, né la condizione strettamente monoica né la condizione dioica, cioè a sessi nettamente separati.

Negli animali superiori l'ermafroditismo costituisce una condizione mostruosa di cui s'occupa la teratologia. Sta di fatto, però, che durante lo sviluppo embrio-fetale, anche le specie a sessi distinti, in origine, passano per una fase in cui i due sessi si trovano, in modo rudimentale, rappresentati nello stesso individuo. Soltanto successivamente i rudimenti dell'uno dei sessi prendono sopravvento evolutivo su quelli dell'altro, cosicché, a un certo momento, il sesso dell'individuo va differenziandosi sino a costituirsi definitivamente. Per arresti o pervertimenti nell'evoluzione formativa delle varie parti che dovranno caratterizzare il sesso, si possono formare tali mostruosità genitali da rendere dubbio il sesso anche nella specie umana. Si verifica così un ermafroditismo mostruoso o meglio, uno pseudoermafroditismo, per cui si riscontrano uomini che paiono donne (androgini) e donne che paiono uomini (ginandri).

Ben s'intende che non si tratta di esseri in cui i due sessi possano funzionare sino ad aversi l'autofecondazione. Questo pseudoermafroditismo può essere esterno (ossia a carico dei genitali esterni), ovvero interno (ossia a carico dei genitali interni). Può la malformazione riferirsi a questo o a quel segmento delle vie genitali (ghiandole o canali), avendosi così varietà molteplici ermafroditiche. È facile immaginare le gravi questioni medico-legali cui l'ermafroditismo può dar luogo per le difficoltà d'attribuzione del sesso, nullità del matrimonio, ecc.

Bibl.: K. Correns, Die Bestimmung und Vererbung des Geschlechtes, Berlino 1907; id. Über Fragen der Geschlechtsbestimmung bei höheren Pflanzen, in Zeitschrift f. indukt. Abstammungs- und Vererbungslehre, XLI (1926); R. Goldschmidt, Mechanismus und Physiologie der Geschlechtsbestimmung, Berlino 1920; id., Die sexuellen Zwischenstufen, Berlino 1931.

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