Raeder, Erich

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Ammiraglio (Wandsbeck, Amburgo, 1876 - Kiel 1960). Già in posizioni di comando durante la prima guerra mondiale, fu nominato nel 1928 capo supremo della marina, della quale, con l'avvento al potere di Hitler, intraprese la ricostituzione; a lui risale la creazione della nuova flotta tedesca e, in particolare, la costruzione delle navi da battaglia dette corazzate tascabili. Grande ammiraglio (1939), durante la seconda guerra mondiale propose e organizzò la spedizione navale che rese possibile lo sbarco e l'occupazione della Norvegia; ma si mostrò in seguito (1940) molto cauto circa l'attuazione di uno sbarco in Inghilterra, contribuendo a dissuadere Hitler da questo progetto. Per le divergenze sullo sviluppo della guerra in generale, e in particolare della guerra navale, fu allontanato (1943) e sostituito da K. Doenitz. Arrestato dagli Alleati (1945), fu condannato a Norimberga (1946) a trent'anni di carcere e graziato il 26 sett. 1955. Fra le sue numerose opere si ricorda l'autobiografia Mein Leben (2 voll., 1956-57).

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