ERCOLANO

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)

ERCOLANO (XIV, p. 188)

Amedeo Maiuri

Progresso dello scavo. - Lo scavo che, fino al 1932, aveva portato al disseppellimento delle insulae a sud del decumano inferiore, si è esteso (1932-1940) fino al decumano massimo, completando il disseppellimento delle terme e mettendo in luce un'altra intera insula (la V) e due grandiosi isolati del quartiere orientale, di cui il maggiore comprende l'area d'una vasta palestra circondata da portici; si è iniziato inoltre il disseppellimento dell'area pomeriale al di fuori delle mura e delle porte del lato a sud, con la parziale scoperta di un secondo edificio termale e di una pubblica area sepolcrale. Essendosi raggiunto a nord il limite dell'antico foro della città al di sotto delle case di Resina, da quel lato l'ulteriore sviluppo dello scavo è subordinato alla demolizione e al risanamento di uno dei più popolari quartieri della soprastante città. Nell'attesa, lo scavo si estende per quanto possibile ad oriente e a mezzogiorno.

Gli edifici pubblici e privati posti in luce nel corso di questi ultimi tre lustri, hanno messo maggiormente in rilievo quel che è il particolare carattere di Ercolano. Mentre la scoperta parziale della palestra (supposto tempio della Mater Magna) e di un secondo edificio termale nell'area del pomerio hanno aggiunto due nuovi, preziosi elementi alla conoscenza urbanistica della città, l'edilizia privata nella casa ercolanese ci si presenta con tale varietà di tipi e di forme da costituire elemento indispensabile per lo studio della casa antica: le strutture generalmente conservate del piano superiore, i resti delle travature lignee dei solai e dei tetti, dei tramezzi, delle scale, delle porte e degli utensili più comuni, dànno all'abitazione d'Ercolano un senso d'intimità e di compiutezza che non sempre è possibile riscontrare nelle abitazioni messe in luce a Pompei.

Tra varie scoperte di belle sculture, di rilievi, di monocromi marmorei, di mosaici parietali, degna di particolare menzione è la scoperta, nella casa detta "del Bicentenario", di un emblema cruciforme incassato entro un pannello a stucco, formato originariamente da una croce lignea, nel quale, nonostante ancor vivaci contrasti, si riconosce dai più l'emblema del culto cristiano della croce (la cosiddetta "Croce di Ercolano"), e nell'ambiente un oratorio privato cristiano, anteriore al 79 d. C., data del seppellimento della città: si avrebbe pertanto ad Ercolano una preziosa testimonianza della predicazione apostolica e della prima diffusione del Cristianesimo in Campania.

Tra le scoperte epigrafiche, oltre a un decreto onorario, inciso sull'ara del sepolcro di M. Nonio Balbo, il cittadino più insigne di Ercolano, di grande importanza è la scoperta di varî gruppi di tabulae ceratae, appartenenti ad archivî privati e contenenti notizie di atti privati, giuridici e commerciali (in corso di lettura e di pubblicazione).

Bibl.: Mentre è in corso di preparazione la pubblicazione in più volumi dei Nuovi scavi di Ercolano, Roma, sono da segnalare per la descrizione dei vecchi e nuovi scavi: A. Maiuri, Ercolano, in Itinerari dei musei e monumenti d'Italia, n. 53, 3ª ed., Roma 1946; un breve compendio in H. Marrou, Herculanum à la lumière des nouvelles fouilles, in Annales de l'École des Hautes Études de Gand, I, 1937, pp. 81-107; A. Maiuri, D. Mustilli, M. Praz, in Emporium, settembre 1938, (n. unico per il bicentenario degli scavi); sulle circostanze del seppellimento, A. Maiuri, Nuovi studi e ricerche intorno al seppellimento di Ercolano, in Rend. Acc. d'Italia, serie VII, vol. I, fasc. 8, 1940, pp. 1-55; id., Geologia ed archeologia ad Ercolano ed a Pompei, in Rend. Acc. Arch. Lett. e Arti di Napoli, XXII, 1942. Su scoperte particolari: A. Maiuri, Note su di un nuovo dipinto ercolanese, in Bollett. d'Arte del Minist. ed. naz., 1938, p. 481, segg.; id., Un decreto onorario di M. Nonio Balbo, in Rend. Acc. d'Italia, serie VII, vol. III, fasc. 12, 1942; id., Fanciullo Erote da Ercolano, in Le Arti, giugno 1943. Sulla "Croce di Ercolano" e le discussioni cui ha dato luogo: A. Maiuri, La Croce di Ercolano, in Rend. Pontif. Accad. d'Arch., XV, 1939; G. Jerphanion, S. J., La croix d'Herculanum?, in Orientalia Christiana periodica, VII, n. 1-2, 1941, p. 5 segg.; A. Maiuri, Consensi e dissensi intorno alla Croce d'Ercolano, in Roma, ottobre 1941 (e la bibliografia ivi citata).

Sulla scoperta di tabulae ceratae, vedi A. Maiuri, in La parola del passato, I, fasc. 3, 1946, p. 373; per saggi di lettura e commento vedi G. Pugliese Caratelli e V. Arangio-Ruiz, in La parola del passato, II, 1948.

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