EPIGRAFIA

Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1978)

EPIGRAFIA (XIV, p. 67; App. II, 1, p. 861; III, 1, p. 559)

Luigi Moretti

Assai notevole, anche in questi ultimi quindici anni, il progresso degli studi epigrafici, pur se le condizioni attuali degli studi classici nel mondo comportano qualche difficoltà nel reclutamento dei giovani epigrafisti. Dopo il 4° Congresso internazionale di e. greca e latina (Vienna 1962), il 5°, il 6° e il 7° si sono tenuti rispettivamente a Cambridge (1967), a Monaco di Baviera (1972) e a Costanza, in Romania (1977). Purtroppo gli atti di questi congressi (Akte d. IV. internat. Kongr., Vienna 1964; Acta of the fifth internat. Congr., Oxford 1971; Akten d. IV. internat. Kongr., Monaco di Baviera 1973) contengono contributi vari, ma non un quadro di assieme dello stato degli studi. Due nuove riviste si sono rapidamente affermate in questo campo: la Zeitschr. f. Papyrologie und Epigraphik (Bonn, 1967 segg.) e le Epigraphische Studien (Colonia-Graz, 1967 segg.). Qui di seguito si dànno rapide notizie sul progresso delle più importanti collezioni epigrafiche, sulle più rilevanti pubblicazioni relative a singoli centri e su raccolte di iscrizioni relative a particolari argomenti.

Delle Inscriptiones Graecae dell'accademia di Berlino sono usciti solo i fascicoli della Locride occidentale, a cura di G. Klaffenbach (1968), e di Tessalonica, a cura di Ch. Edson (1972). Gli epigrafisti statunitensi pubblicheranno nella serie The Athenian Agora cinque volumi (XV-XIX) sui trovamenti epigrafici del primo quarantennio di scavi nell'agorà di Atene: sono già usciti i voll. XV (The Athenian councillors, 1974) e XVII (The funerary monuments, 1974). J. H. Kent ha pubblicato (Corinth, VIII, 3, Cambridge 1966) le iscrizioni trovate a Corinto negli anni 1926-1950. Delle Fouilles de Delphes è uscita la prosecuzione del vol. III, 4 (nr. 276-350: iscrizioni del tempio del 4° secolo) a cura di A. Plassart, Parigi 1970; e nn. 351-516 (iscrizioni varie) a cura di J. Pouilloux, Parigi 1976. B. Helly ha pubblicato in Gonnoi (2 voll., Amsterdam 1973) il corpus delle iscrizioni di quella città tessalica. G. Mihailov ha completato l'edizione delle Inscriptiones Graecae in Bulgaria repertae (III, 1; III, 2; IV: Sofia, 1961-1966) e ha anzi dato una seconda edizione, di molto accresciuta, del I volume (Sofia 1970). Da segnalare anche l'attività deglì specialisti sovietici cui dobbiamo il Corpus inscriptionum Regni Bosporani (Mosca 1965) e un notevole aggiornamento dei trovamenti epigrafici di Olbia (E. I. Levi, J. Knipovič, Leningrado 1968) e di Chersoneso (E. I. Solomonik, Kiev 1964-1973). Per le isole è da segnalare il completamento delle Inscriptions de Délos (nr. 89-104, Parigi 1972, a cura di J. Coupry), la pubblicazione dei Monuments funéraires de Rhénée (M. Th. Couilloud, ivi 1972) e delle iscrizioni di Samotracia (Samothrace, II, 1, New York 1960, a cura di P. M. Fraser). Intensa l'attività a Cipro (tra l'altro, O. Masson. Inscriptions chypriotes syllabiques, Parigi 1961; T. B. Mitford, The inscriptions of Kourion, Filadelfia 1971).

I Tituli Asiae Minoris dell'accademia di Vienna segnano ancora il passo, ma la collaborazione tra quella accademia e l'istituto di Antichità di Colonia ha reso possibile l'inizio di una nuova collana (Inschriften griechischer Städte aus Kleinasien) di cui sono usciti sinora a Bonn i fascicoli relativi a Erythrai (H. Engelmann e R. Merkelbach, 1972-1973), a Ilion (P. Frisch, 1975), ad Assos (R. Merkelbach, 1976), a Cuma di Eolide (H. Engelmann, 1977). Si è conclusa la serie dei Monumenta Asiae Minoris Antiqua con un VIII volume (Manchester 1962). Importanti i materiali di due santuari (Labraunda: Greek Inscriptions, I-II, Stoccolma, a cura di J. Crampa; Das Asklepieion von Pergamon, Berlino 1969, a cura di Chr. Habicht).

Ancora da ricordare i progressi delle Inscriptions grecques et latines de la Syrie di cui sono usciti i voll. VI-VII a cura di J. P. Rey-Coquais (Parigi 1967-1970). In Egitto è notevole l'attività di André ed Etienne Bernand: al primo si debbono Les inscriptions grecques de Philai (2 voll., Parigi 1969); Le Paneion d'el-Kanas (Leida 1972); De Koptos a Kosseir (ivi 1972); al secondo invece Les inscriptions métriques de l'Égypte (Parigi 1969) e il Recueil des inscriptions grecques du Fayoum, I, Leida 1975. Nella vicina Cirenaica è da segnalare il completamento della pubblicazione del materiale epigrafico trovato durante gli scavi italiani anteriori alla seconda guerra mondiale, assieme alle nuove scoperte: G. Pugliese Carratelli, in Ann. Scuola Arch. Atene, 1961-1962. In Italia infine è da segnalare il catalogo delle Iscrizioni greche lapidarie del Museo di Palermo (M. T. Manni Piraino, Palermo 1973); la pubblicazione delle tavole bronzee dell'archivio del tempio di Zeus a Locri, certo il più importante trovamento di questi decenni (A. De Franciscis, Stato e società in Locri Epizefiri, Napoli 1972); l'avvio di un nuovo corpus delle Inscriptiones Graecae Urbis Romae (I; II, 1; II, 2, Roma 1968-1973, a cura di L. Moretti).

Un trattato assai ricco, e metodologicamente importante è quello di M. Guarducci, Epigrafia Greca (4 voll., Roma 1967-1978). Tra le raccolte di studi epigrafici, o le sillogi di documenti, ricordiamo la pubblicazione dei voll. XI-XIII degli Hellenica di L. Robert (Parigi 1960-1965) il quale ha anche completato, con gl'indici, l'edizione delle Études d'épigraphie et d'histoire grecque di M. Holleaux (vol. VI, Parigi 1968). Dello stesso Robert sono stati pubblicati 4 volumi di Opera Minora selecta (Amsterdam 1969-1974); Fr. Sokolowski ha edito altri due volumi di Lois sacrées (Parigi 1962-1969); R. Meiggs e D. Lewis hanno pubblicato A selection of greek historical inscriptions (Oxford 1969) che sostituisce il primo volume dell'opera omonima di M. N. Tod; L. Moretti ha pubblicato due volumi di Iscrizioni storiche ellenistiche (Firenze 1967-1976); molti trattati internazionali conservati da iscrizioni sono in Die Staatsverträge des Altertums a cura di H. Bengtson e H. H. Schmitt (Monaco, voll. II-III, 1962-1969); R. K. Sherk, Roman Documents from the Greek East (Baltimora 1969) ha pubblicato senatoconsulti e lettere di età repubblicana e augustea.

Meno cospicua, nel periodo in esame, l'elaborazione in corpora del materiale epigrafico latino. Del Corpus Inscriptionum Latinarum sono usciti solo i fasc. 3-4 del vol IV, 3 (1963-1970: iscrizioni parietali e vascolari di Pompei) e un volume di Imagines di iscrizioni arcaiche a cura di A. Degrassi (1965); da segnalare gli Indices vocabulorum del vol. VI (iscrizioni di Roma), redatto con l'aiuto di un computer da E. J. Jory dell'University of Western Australia. Delle Inscriptiones Italiae sono usciti i voll. XIII, 2 (Fasti anni Numani et Iuliani, a cura del Degrassi, 1963) e III, 3, 1 (Civitates vallium Silari et Tanagri, a cura di V. Bracco, 1974). Su singole regioni o centri d'Italia: G. Sotgiu, Iscrizioni latine della Sardegna (I; II, 1; Padova 1961-1968); M. Mello, G. Voza, Le iscrizioni latine di Paestum (2 voll., Napoli 1968-1969); L. Bivona, Iscrizioni latine lapidarie del Museo di Palermo (Palermo 1970); G. Geraci, La collezione Di Bagno (Faenza 1975), conservata a Cusercoli (Romagna).

Fuori d'Italia le più importanti raccolte d'indole generale sono, per la Gran Bretagna, R. G. Collingwood, The Roman inscriptions of Britain (Oxford 1965); per la Francia, P. Wuilleumier, Inscriptions Latines des trois Gaules (Parigi 1963); per la Spagna il monumentale corpus di Tarragona (G. Alföldi, Die rœm. Inschriften von Tarraco, Berlino 1975) e quello di Barcellona, Inscripciones romanas de Barcelona, a cura di S. Mariner Bigorra (Barcellona 1973). Nell'Europa orientale sono da segnalare soprattutto le Roemischen Inschr. Ungarns (sinora 2 voll., Amsterdam 1972-1976), a cura di L. Barkóczi e A. Mócsy, e le Inscriptiones Pannoniae Superioris in Slovacia transdanubiana adservatae di J. Ceška e R. Hošek (Brno 1967). Le mutate condizioni politiche hanno un po' rallentato il lavoro nell'Africa settentrionale (Libia, Tunisia, Algeria, Marocco).

Tra le sillogi epigrafiche utile anzitutto è il completamento delle Inscriptiones Latinae liberae reipublicae del Degrassi (II vol., Firenze 1963) e dell'Album of dated Latin Inscriptions di A. E. e J. S. Gordon (voll. II-IV, Berkeley 1965). Dello stesso Degrassi sono stati pubblicati gli Scritti vari di antichità (4 voll., Padova 1962-1971). Dell'Edictum de pretiis di Diocleziano sono uscite due pregevoli edizioni, arricchite di nuovi frammenti (S. Lauffer, Berlino 1971; M. Giacchero, Genova 1974). Tra i sussidi antiquari, il Dizionario epigrafico di E. De Ruggiero giunto (1976) al volume IV, fasc. 63 (ludus), mentre della Prosopographia Imperii Romani sono usciti i fasc. IV, 3 e V, 1 (lettere I-L); ad essa si è ora affiancata The prosopography of the later Roman Empire (vol. I: A. D. 260-395), Cambridge 1971. Cospicuo il contributo degli studiosi finlandesi (I. Kajanto, H. Solin, M. Steinby e altri) ad alcuni settori particolari (onomastica, graffiti, bolli laterizi); la scuola di Bologna (G. C. Susini e altri) si è distinta nello studio della tecnica materiale dell'incisione.

Per l'e. cristiana, la cosa più notevole da segnalare è la pubblicazione dei voll. IV-VI delle Inscriptiones Christianae Urbis Romae a cura del p. A. Ferrua (Roma 1964-1975); inoltre N. Gauthier, Recueil des inscriptions chrétiennes de la Gaule, I, Première Belgique, Parigi 1975, e la ristampa delle Inscriptiones Latinae Christianae Veteres del Diehl con l'aggiunta di un Supplementum (Berlino 1967) a cura di J. Moreau e H. I. Marrou.

Bibl.: È difficile tener dietro all'accrescersi del materiale e degli studi: non è sufficiente la consultazione delle sezioni Épigraphie grecque, Épigraphie latine de L'année philologique di J. Marouzeau. Per l'e. greca, il Supplementum Epigraphicum Graecum è giunto al XXV vol. (Leida 1971), ma poi si è fermato e la ripresa incontra varie difficoltà: anche per questo il Bulletin épigraphique di J. e L. Robert nella Revue des Études Greques è divenuto indispensabile. Del copioso materiale e delle osservazioni critiche contenute nel Bulletin stesso tra il 1938 e il 1965 è uscito un Index in tre volumi (Parigi 1972-1975), a cura di J. Pouilloux. - Per l'e. latina strumento indispensabile è L'année épigraphique che ora si pubblica autonomamente a cura delle Presses Universitaires de France (redatta da J .Gagé, M. Leglay, H. G. Pflaum, P. Wuilleumier): l'ultimo volume uscito è quello relativo al 1974.

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