ENGIO

Enciclopedia Italiana (1932)

ENGIO ("Εγγνον, Engãon)

Guido Libertini

Città dell'interno della Sicilia che una leggenda dice colonizzata in età antichissima dai Cretesi venuti in Sicilia a riprendere Dedalo e che sarebbe diventata famosa per il culto delle Dee Madri. Storicamente è ricordata per la prima volta ai tempi di Timoleonte, quando era soggetta allo stesso tiranno di Apollonia, Leptine. Nella seconda guerra punica tenne per Cartagine e fu, quindi, punita da Marcello. Ai tempi di Cicerone è annoverata fra le civitates decumanae: il suo tempio subì depredazioni da parte di Verre. La località di Engio non è ancora sicuramente identificata. Di recente, fu avanzata l'ipotesi che Engio sia da ricercarsi a Nicosia anzichè a Gangi, dove prima si localizzava.

Bibl.: H. Kiepert, Forma orb. ant., XIX; A. Holm, Storia della Sicilia, trad. it., I, Milano 1896, pp. 156-157; E. Pais, in Arch. stor. sicic., n. s., XIII (1888), p. 235 segg.; id., in Rendiconti Acc. Lincei, 1895, classe di scienze morali, p. 292; A. Barbato, Engio ed Imacara, Nicosia 1920; E. Ciaceri, Culti e miti dell'antica Sicilia, Catania 1912, pp. 121 e 239 segg.

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