Endorfina

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Nome comune di un gruppo di sostanze morfinosimili (dette anche morfine endogene) presenti nel cervello di tutti i mammiferi, uomo compreso. La loro esistenza è stata supposta e poi provata in base alla presenza nel cervello di recettori della morfina. La stimolazione con una blanda corrente elettrica di aree del cervello particolarmente importanti per il controllo del dolore, in quanto a esse arrivano le informazioni sulle sensazioni provenienti da vari organi, ha consentito di osservare come queste aree, che sono le stesse su cui agisce la morfina (e oppiacei analoghi), provoca la liberazione di e., le quali rappresentano pertanto un tentativo di difesa dell’organismo contro il dolore; per questo si parla anche di sostanze oppioidergiche. In tale sistema si possono riconoscere almeno due classi di recettori: μ, più specifici per la morfina e per il naloxone, suo antagonista, e δ, più specifici per le e. e per il loro antagonista, la dipremorfina.

Le e. chimicamente sono polipeptidi di lunghezza variabile. Ne sono stati isolati tre tipi.: la α-e., formata da 11 amminoacidi; la β-e., formata da 31 amminoacidi; la γ-e., formata da 16 amminoacidi. I primi 4 residui amminoacidici della regione C-terminale della β-e. sono comuni ad altri due neuropeptidi, noti col nome di encefaline. Le e. inducono analgesia a dosi molto più basse di quelle della morfina e il vivo interesse per esse deriva dal fatto che fanno intravvedere la possibilità di preparare analgesici ai quali non corrispondano fenomeni di dipendenza. Le ricerche sulle e. hanno rivelato inoltre che esse hanno un ruolo importante anche nei processi di apprendimento e di memorizzazione.

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