ENDOCRINOLOGIA

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)

ENDOCRINOLOGIA (XIII, p. 955)

Ettore CUBONI

L'endocrinologia è una scienza che sta rapidamente sviluppandosi; se molti problemi attendono ancora una spiegazione soddisfacente, di altri invece si è ormai arrivati ad un'interpretazione che può ritenersi persuasiva. Le più importanti acquisizioni moderne dell'endocrinologia si possono raggruppare in tre categorie.

1. Identificazione delle funzioni dei singoli organi endocrini; rapporti reciproci; fenomeni morbosi derivanti dalle disfunzioni endocrine. - Compito specifico delle ghiandole a secrezione interna o ghiandole endocrine è l'elaborazione e l'immissione nel sangue di quei principî attivi che vengono denominati ormoni (i sinonimi "calone" e "autacoide" sono caduti in disuso). Producono ormoni la ghiandola tiroide, le paratiroidi, l'ipofisi, le capsule surrenali, le isole di Langerhans del pancreas, le gonadi (ovaia e testicolo), la placenta; è controverso se anche il rene debba venir annoverato fra gli organi produttori di ormoni, in quanto mette in circolo un enzima: la renina, che partecipa alla regolazione della pressione sanguigna; molti dati fanno supporre che anche il timo, l'epifisi e forse il glomo carotideo secernano ormoni, ma non ne è stata ancora data una dimostrazione sicura. È discussa l'esistenza di uno o diversi ormoni antipressorî - cioè riducenti la pressione del sangue - ricavabili dal tessuto pancreatico (angioxyl), da estratti muscolari (padutina), dall'urina umana (callicreina); è incerta la natura ormonale del principio antianemico contenuto nel fegato; sono oggetto di studio taluni principî attivi (ormoni?) isolati dalla mucosa del primo tratto dell'intestino tenue, i quali deprimerebbero l'attività secretoria e la motilità gastrica (enterogastrone, urogastrone ed antelone) ed altri che provocherebbero una riduzione di volume della milza (duodenosplenina).

Molteplici ed in parte ancora ignote sono le correlazioni funzionali fra le diverse ghiandole endocrine: il lobo anteriore dell'ipofisi produce diversi ormoni che regolano l'attività funzionale di altri organi endocrini (tiroide, paratiroidi, testicolo e ovaia, surreni, pancreas); numerosi rapporti d'interdipendenza fra le singole ghiandole endocrine, rendono ragione del fatto che le disfunzioni endocrine coinvolgono per solito in ciascun ammalato più di una ghiandola.

Gli importanti contributi apportati dall'endocrinologia sperimentale e dall'osservazione clinica hanno reso possibile, in molti casi, il riconoscimento della natura endocrina di taluni sintomi morbosi e fatto progredire notevolmente la conoscenza delle endocrinopatie; è stata identificata una sindrome dovuta all'iperfunzione delle paratiroidi (osteosi paratiroidea, precedentemente denominata osteite fibro-cistica di Recklinghausen); si è accertata l'importanza che spetta al lobo anteriore dell'ipofisi nella genesi di certe forme di diabete resistenti all'insulinoterapia; si è messo in luce l'intervento degli ormoni preipofisarî nel determinismo tanto dell'esoftalmo maligno nei basedowiani, quanto dei sintomi addisoniani in certi casi d'ipofunzione surrenale; è stata confermata la dipendenza del diabete insipido da ipofunzione del lobo posteriore dell'ipofisi; ricerche tuttora in corso fanno intravedere l'importanza della preipofisi nella insorgenza della tireotossicosi; nel 1933 H. Cushing ha descritto una sindrome, causata da alterazione della preipofisi e caratterizzata da adiposità pletorica, distrofia genitale, ipertensione arteriosa; viene invece messo sempre più in dubbio che la sindrome adiposo-genitale di Froehlich sia dovuta a lesioni ipofisarie; una più approfondita conoscenza del morbo di Simmonds permette di differenziarlo con sicurezza dall'anoressia nervosa.

Metodi semeiotici particolarmente in uso per lo studio delle malattie endocrine sono: la determinazione del metabolismo basale, direttamente influenzato da diversi ormoni e soprattutto da quelli tiroidei; l'esame radiologico dello scheletro, il cui sviluppo è regolato dall'azione di più ormoni; biopsie endometriali ed esame microscopico del secreto vaginale, che possono dare preziose informazioni sulla funzione endocrina dell'ovaio. In molti casi l'impiego di procedimenti di laboratorio atti a determinare, nel singolo individuo, la produzione dei varî ormoni e la loro concentrazione nel sangue e nell'urina (ormone follicolare, testosterone, gonadotropine, steroidi corticali surrenali, ecc.) riesce utile sia a scopo diagnostico, sia per controllare l'andamento delle cure, ed anche per mettere in evidenza particolari condizioni fisiologiche o patologiche caratterizzate dalla sovraproduzione di ormoni (diagnosi della gravidanza o dell'esistenza di determinati tumori mediante la ricerca delle gonadotropine nell'urina).

2. Struttura chimica ed azione specifica degli ormoni. - Grande importanza spetta in endocrinologia alla purificazione, all'isolamento, alla determinazione della formula chimica di struttura e, ove possibile, alla preparazione per sintesi dei singoli ormoni elaborati dalle ghiandole endocrine; solamente per questa via si può infatti arrivare alla conoscenza completa delle proprietà e delle azioni specifiche di ciascun ormone. Progressi notevolissimi sono stati realizzati in questo campo; nella tabella 1 sono esposti i dati più importanti.

Particolare importanza per il progresso dell'endocrinologia va attribuita alle ricerche sulla funzione delle ghiandole endocrine mediante l'impiego di composti radioattivi (l'uso dello iodio radioattivo ha già dato preziose informazioni sulla funzione tiroidea), nonché alla preparazione per sintesi di composti con azione molto affine, se non identica, a quella di determinati ormoni (prodotti stilbenici che svolgono la medesima azione della follicolina). Un nuovo capitolo sembra aprirsi dopo le prime ricerche di B. Zondek sull'allergia endocrina, serie di manifestazioni morbose derivanti da uno stato di allergia stabilitosi verso singoli ormoni.

3. Azione terapeutica degli ormoni. - Logico corollario degli studî che hanno condotto all'identificazione delle funzioni dei singoli organi endocrini e dei rispettivi ormoni, è l'utilizzazione di questi ultimi per la cura delle malattie da ipofunzione degli organi che li producono. La pluralità delle azioni farmacodinamiche di molti ormoni, ha portato ben presto il loro campo d'impiego al di là della semplice azione costitutiva specifica; si è così assistito, in questi ultimi decennî, alla progressiva introduzione in terapia umana e veterinaria di un numero elevato di estratti ghiandolari e di ormoni puri. Attualmente vi è la tendenza a sostituire agli estratti globali d'organo gli ormoni puri, più esattamente dosabili; molti clinici però ritengono che gli estratti globali possano esplicare un'azione curativa più completa di quella dei singoli orm0ni depurati. La necessità di stabilire unità di misura dell'attività dei singoli ormoni, valevoli per tutte le nazioni, ha indotto il Comitato di igiene della Lega delle nazioni ad istituire dei "campioni internazionali" di riferimento per i principali ormoni conosciuti (v. tabella 2).

L'opportunità di sopperire alla deficiente produzione ormonale, in talune malattie endocrine, con la somministrazione lenta e continuata dell'ormone mancante, ha orientato gli studiosi verso la ricerca di metodi nuovi di introduzione degli ormoni nell'organismo malato; sono così sorte la terapia mediante innesto sottocutaneo di ghiandole endocrine prelevate da animali, oppure di tavolette di ormoni puri; l'iniezione di ormoni sciolti in liquidi che si riassorbono lentamente; l'uso di compresse che si sciolgono in bocca sotto la lingua (assorbimento perlinguale). La capacità che hanno taluni ormoni (ormoni proteici) di provocare - se introdotti ripetutamente e per lungo tempo - la comparsa di sostanze del tipo degli anticorpi che ne inibiscono l'azione (antiormoni), sembra possa costituire in qualche caso una limitazione dell'ormonoterapia; le ricerche in questo campo non sono però ancora definitivamente concluse (v. anche ipofisi; ormoni; paratiroide; tiroide, in questa App.).

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