Empèdocle (gr. ᾿Εμπεδοκλῆς, lat. Empedŏcles). - Filosofo greco di Agrigento (vissuto nel 5º sec. a. C.), profeta, taumaturgo, medico (gli si attribuisce la scoperta del labirinto dell'orecchio interno), poeta, oratore, fu forse il maestro di Gorgia. La sua concezione filosofica concilia la tesi eleatica sull'immutabilità ed eternità dell'essere con la tesi eraclitea sulla realtà come continuo divenire. Ha scritto Περὶ ϕύσεως (Della natura) e Kαϑαρμοί (Purificazioni).
Vita e pensieroCaduto in disgrazia presso i suoi concittadini, dovette abbandonare la patria, e morì nel Peloponneso. Secondo una leggenda si gettò nel cratere dell'Etna per far credere, con la sua sparizione, di essere stato assunto tra gli dei; ma il cratere, rigettando uno dei suoi sandali bronzei, palesò la verità. Due scritti gli vengono attribuiti con certezza: Περὶ ϕύσεως (Della natura) e Kαϑαρμοί (Purificazioni). In questi egli formulò per primo la teoria dei quattro elementi o "radici" di tutte le cose: terra, acqua, aria, fuoco. Secondo l'esigenza della ragione fatta valere dagli Eleati, sono originari, eterni, immutabili, sia essi sia le due forze antitetiche cui sono sottoposti, l'Amicizia (Φιλία) e il Dissidio (Nεῖκος); mutevoli, secondo l'esigenza eraclitea, sono le cose sensibili che risultano dalla varia combinazione degli elementi sotto l'azione contrastante di quelle due forze. Quando opera solo la prima, i quattro elementi sono perfettamente unificati nello Sfero, e non esiste il mondo, che, d'altra parte, non esiste neppure quando opera solo il Dissidio, ché allora i quattro elementi sono assolutamente separati. L'esserci delle cose è determinato dalla contemporanea azione antitetica dei due principi, e si realizza in periodi cosmici delimitati da momenti di assoluto dominio dell'uno e dell'altro. Sulla base di questa dottrina, infine, E. enunciò la sua gnoseologia, secondo cui il simile si conosce con il simile (la terra con la terra che è in noi, il fuoco con il fuoco, ecc.). Come poi questa filosofia naturalistica si accordasse con le concezioni profondamente religiose (influenzate dall'orfismo e dal pitagorismo) espresse nelle Purificazioni è problema tuttora aperto.
Filosofo greco di Agrigento (5° sec. a.C.). Profeta, taumaturgo, medico (gli si attribuisce la scoperta del labirinto dell’orecchio interno), poeta, oratore, fu forse il maestro di Gorgia. Caduto in disgrazia presso i suoi concittadini, dovette abbandonare la patria, e morì nel Peloponneso. Secondo ...
Filosofo, nato ad Agrigento intorno al 492 a.C. e morto intorno al 430. Gran parte delle notizie sulla sua vita sono leggendarie, e ne celebrano sia la fama di scienziato, poeta e taumaturgo che la divinizzazione.
Una famosa versione della sua morte vuole che egli, recatosi sul cratere dell'Etna, vi ...
EMPEDOCLE ('Εμτεδοκλῆς, Empedŏcles) d'Agrigento. - Filosofo greco, nato (secondo la datazione di Apollodoro coincidente col rapporto cronologico istituito da Aristotele fra lui e Anassagora) nel 483-2 a. C. e vissuto, secondo Aristotele ed Eraclide, sessant'anni. Sacerdote, oratore, medico, taumaturgo, ...
loc. s.le m. (spreg., iron.) Chi, in Internet e in particolare nei siti di relazione sociale, si esprime in modo aggressivo e violento, non di rado ricorrendo a offese, insulti, minacce, di solito approfittando dell’anonimato, mentre nella vita reale...
sfèro sfero m. [dal gr. σϕαῖρος]. – Termine usato dal filosofo greco Empedocle come equivalente di σϕαῖρα «sfera, globo», per designare l’unità che si costituisce quando, operando solamente l’Amore, i quattro elementi fondamentali (fuoco, aria, acqua,...