Elsa

Enciclopedia Dantesca (1970)

Elsa

Adolfo Cecilia

Fiume della Toscana, il cui corso è di circa 63 Km; nasce nel settore orientale delle Colline Metallifere, e sfocia in Arno nei pressi di Empoli. Le sue acque sono particolarmente dure: da ciò la proprietà, nota fin dall'antichità (Ovidio, Plinio) e ricordata nel Dittamondo di Fazio degli Uberti (III 8), di formare incrostazioni sui corpi che vi si immergono.

Tale proprietà, nota a D. o per conoscenza diretta (come sostiene il Bassermann, Orme 315-316; vedi anche Colle), o per notizia pervenutagli, è ricordata in Pg XXXIlI 67-68, ove Beatrice dice a D. che egli avrebbe riconosciuto dall'albero la giustizia di Dio nei confronti di Adamo, se i suoi pensieri stati non fossero acqua d'Elsa, non avessero cioè incrostato, indurito la sua mente, agendo come le acque del fiume. Il Bassermann (ibid) sostiene che le proprietà delle acque del fiume derivano da una sorgente di acqua calda (e, ovviamente, particolarmente dura), l' " Elsa viva ", che, nei pressi di Onci, si getta nella corrente principale, l' " Elsa morta ", e che tale proprietà è particolarmente evidente nella zona compresa tra il ponte di San Marziale e Colle: di qui l'ipotesi, già ricordata, sulla diretta conoscenza della zona da parte di Dante. Il Venturi non crede alle proprietà delle acque dell'E., e sostiene che D. favoleggia, parlandone.

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