ELISIONE

Enciclopedia Italiana (1932)

ELISIONE (lat. elisio)


Nella grammatica latina, si chiama elisione il fenomeno per cui, incontrandosi due vocali, una in fine l'altra in principio di parola, la prima di esse si dilegua o si attenua. L'elisione è dunque una vera forma di apocope (v.) o di sinalefe (v.); essa può avvenire anche quando la prima parola finisce con m e, nel latino arcaico, anche quando finisce con s; è d'obbligo nella metrica latina che assai raramente ammette l'iato.

In italiano il fenomeno avviene quasi sempre con gli articoli (lo, la, gli dinnanzi ad i, le); con le particelle enclitiche pronominali ed avverbiali (lo, la, gli, le; mi, ti, si, vi, ci, ne); con che, sia congiunzione, sia pronome; con aggettivi pronominali; con molti numerali; con la congiunzione se, che però elide di rado; negli aggettivi santo, bello, grande, ecc. Nell'uso antico, del '200 e '300 soprattutto, l'elisione era più estesa, specie per i dei dittonghi (po', fa', suo', mie' ecc. per poi, fai, suoi, miei) e avveniva di solito con la soppressione della vocale iniziale della seconda parola (la 'nsegna per l'insegna; lo 'mperadore per l'imperadore ecc.). È da distinguere l'elisione dal troncamento, che avviene senza apostrofo.

Nella poesia l'elisione può farsi con maggiore libertà, quando l'armonia lo richieda: v. sinalefe.

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