KAZAN, Elia

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

KAZAN, Elia (propr. E. Kazanjoglous)


Regista e attore americano, nato a Costantinopoli il 7 settembre 1909. Negli S. U. A. fin dal 1913, nel 1932 entrò come attore nel Group Theater e nel 1938 esordì nella regia teatrale con Casey Jones di R. Ardrey, seguito da Quiet city di I. Shaw e Thunder rock di Ardrey (1939). Esaurita l'attività del Group nel 1941, nel 1942 K. abbandonò definitivamente la recitazione passando alla regia: la messa in scena di The skin of our teeth di Th. Wilder gli fruttò il Critics Award e segnò il vero inizio della sua fortuna. Seguirono Jacobowsky and the colonel di S.N. Behrman e Deepare the roots di A. D'Usseau e J. Gow, che misero in evidenza la sua concezione socialmente attiva di ogni forma di spettacolo; diresse ancora All my sons (pure premiato con il Critics Award, 1947) e Death of a salesman (1949) di A. Miller; poi: A streetcar named desire (1947), Camino real (1953), Cat on a hot tin roof (1955), Sweet bird of youth (1959) di T. Williams. Nel 1947, intanto, aveva fondato l'Actors' Studio, scuola di perfezionamento per attori, che ha esercitato una forte influenza su buona parte della giovane generazione di attori statunitensi che si distinguono appunto per una realistica interpretazione dei personaggi, spesso portata all'eccesso.

Nel cinema come attore (in parti di gangster), nel 1945 esordiva nella regia cinematografica. Regista sempre alla ricerca di geniali e complesse ricerche stilistiche (Panic in the streets, Bandiera gialla, 1950; East of Eden, 1955), talvolta indugia suggestivamente su toni realistici e dimensioni psicologiche (A tree grows in Brooklyn, 1945; Viva zapata!, 1952), ma più spesso è attratto dalla documentazione sociale e dalla denuncia e diviene ora violentemente polemico (Boomerang, 1947; On the waterfront, 1954, premiato con l'Oscar; A face in the crowd, 1957), ora più patetico e meno persuasivo (Gentleman's agreement, Barriera invisibile, 1947, premiato con l'oscar; Pinky, 1949).

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