Elettroforesi

Dizionario di Medicina (2010)

elettroforesi


Fenomeno fisico che in biochimica costituisce una metodica indispensabile per lo studio delle macromolecole biologiche (proteine, acidi nucleici), consistente in un movimento unidirezionale di particelle elettricamente cariche, sospese o disciolte in un mezzo liquido conduttore, sotto l’azione del campo elettrico tra due elettrodi. L’e. è dovuta all’esistenza di un doppio strato elettrico intorno alle particelle colloidali: l’applicazione di un campo elettrico mette in movimento le particelle verso l’elettrodo che ha segno opposto a quello della loro carica superficiale, con una velocità detta mobilità elettroforetica. L’e. può avvenire in soluzione o su supporto: nelle tecniche analitiche, specialmente in diagnostica, si è diffuso sempre di più l’uso dell’e. su supporto, che, a sua volta, si distingue in unidimensionale e bidimensionale. Nel primo caso il campione viene posto su una striscia di carta ai cui estremi si applica la tensione; nel secondo caso, invece, il campione è sottoposto all’azione sia di un campo elettrico sia di un flusso liquido continuo di un elettrolita base e, di conseguenza, le particelle si muovono sotto la spinta di due forze, assumendo una direzione che corrisponde alla risultante delle due forze applicate. Ampia diffusione ha raggiunto anche l’e. su gel di poliacrilammide. Le tecniche di e. su supporto si sono ulteriormente sviluppate in: e. su strato sottile (su sottili lastre di vetro), elettromagnetoforesi (applicazione contemporanea di campo elettrico e magnetico), dielettroforesi (campo elettrico non uniforme).

elettroforesi

Applicazioni dell’elettroforesi

L’e. ha permesso l’acquisizione di informazioni sul peso molecolare e la carica elettrica di un enorme numero di proteine ed enzimi, così come ha reso possibile lo studio del polimorfismo genetico di tantissime sostanze, quali l’emoglobina, varie globine, gli enzimi strutturali solubili. In diagnostica viene utilizzata per lo studio della composizione proteica del siero, consentendo la valutazione quantitativa del contenuto nel sangue di albumina, alfa-1 globuline, alfa-2 globuline, beta-globuline e gamma-globuline (immunoglobuline IgA, IgD, IgE, IgG and IgM). Trova indicazione nella valutazione del deficit di alfa-1 antitripsina, nel monitoraggio delle flogosi sistemiche e delle ipo- ed iper-gammaglobulinemie, e nella rilevazione delle componenti monoclonali (➔ gammapatia).

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Mobilità elettroforetica

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