fotoelèttrico, effèttoEmissione di elettroni liberi (fotoelettroni) in sostanze investite da radiazioni di conveniente lunghezza d'onda. Si distingue l'e.f. esterno (o e.f. di superficie), quando gli elettroni di conduzione di una sostanza solida e conduttrice, assorbendo l'energia di una radiazione incidente, sono emessi come elettroni liberi nello spazio, e l'e.f. interno, quando si ha produzione di fotoelettroni internamente alla sostanza illuminata. Il fenomeno, che trova applicazione nelle fotocellule, è stato spiegato da A. Einstein nel 1905 introducendo il concetto di fotone. Nell'e.f. inverso un corpo investito da elettroni sufficientemente veloci emette, a sua volta, radiazione elettromagnetica, cioè fotoni.
Fenomeno quantistico nel quale si ha emissione di elettroni da parte della superficie di un metallo a causa della luce incidente su di essa. Albert Einstein nel 1905 scoprì che tale emissione dipende non dall’intensità luminosa ma dalla frequenza dell’onda incidente, che deve essere non inferiore a ...
FOTOELETTRICITÀ (dal gr ϕῶς, ϕωτός "luce" e elettricità). - H. Hertz scoprì fortuitamente nel 1887 che la luce ultravioletta aveva la proprietà di diminuire la tensione necessaria a far scoccare la scintilla fra due elettrodi nell'aria. Questa scoperta fu il punto di partenza delle ricerche di W. Hallwachs, ...
fotoelèttrico agg. [comp. di foto-1 e elettrico] (pl. m. -ci). – 1. In fisica, attinente alla fotoelettricità, che sfrutta uno dei fenomeni di fotoelettricità: assorbimento fotoelettrico, emissione fotoelettrico, cellula fotoelettrico, relè...
(Effetto Streisand) loc. s.le m. Diffusione vasta e incontrollabile di un'informazione, in particolare nella Rete, come effetto del tentativo da parte di qualcuno di nasconderla. ◆ La censura chiude la bocca di chi dissente anche così e non...