DALADIER, Édouard

Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)

DALADIER, Édouard


Uomo politico francese, nato a Carpentras (Valchiusa) il 18 giugno 1884. Professore agrégé di storia, fu, per la prima volta, eletto deputato per il suo dipartimento al suo ritorno dalla guerra, il 16 novembre 1919. Nelle elezioni dell'11 maggio 1924 era capolista del "Cartello delle sinistre" nel dipartimento di Valchiusa. Iscritto al gruppo radicale socialista, divenne ministro delle Colonie nel gabinetto Herriot del 1924, della Guerra nel gabinetto Painlevé del 1925, dell'Istruzione pubblica nei gabinetti Briand e Herriot del 1925. Fu nuovamente ministro, per 4 giorni, nell'effimero gabinetto Chautemps del febbraio 1930 e per quattro settimane, pochi mesi dopo, nel gabinetto Steeg. Ministro dei Lavori pubblici con É. Herriot, nel suo gabinetto del giugno 1932, passò alla Guerra nel gabinetto Paul-Boncour del dicembre. Caduto anche questo, dopo circa un mese, il D. costituì a sua volta un ministero "radicale allargato" che durò dal febbraio all'ottobre 1933, e in cui ebbe a principali collaboratori Paul-Boncour, G. Bonnet e L. Lamoureux.

Messo di fronte a varie difficoltà di politica finanziaria e internazionale, il D. riuscì a riportare, nella quotidiana battaglia col parlamento, alcune vittorie. Il suo fermo atteggiamento alla conferenza economica di Londra nella questione della parità aurea (gold standard), lo spirito di decisione di cui diede prova durante i negoziati diplomatici e le discussioni nel parlamento e nella stampa che precedettero la conclusione del "Patto a quattro", la sua volontà affermata di praticare una "politica giovane", gli acquistarono una larga popolarità: al principio dell'ottobre 1933, il congresso del suo partito a Vichy lo accoglieva trionfalmente. Ma pochi giorni dopo, un progetto di risanamento del bilancio determinò la sua caduta, essendosi la maggior parte dei socialisti opposta alle riduzioni degli stipendî dei funzionarî. Il voto avverso della camera fu preceduto da una vivace discussione tra un capo socialista, L. Blum, e il D.; la minoranza socialista, con P. Renaudel, rimase fedele al D. e questo fatto provocò, poco dopo, la scissione del partito socialista francese.

Il D. fece poi parte, come ministro della Guerra, dei tre gabinetti A. Sarraut e C. Chautemps e, caduto il secondo ministero Chautemps, formò (30 gennaio 1934) il nuovo gabinetto, dimessosi il 7 febbraio, in conseguenza dei tumulti parigini (v. francia; App.).

Tornò al potere nel giugno 1936, come ministro della Difesa nazionale e della Guerra e vicepresidente del consiglio nel primo gabinetto Blum; e mantenne il suo posto anche nei due ministeri Chautemps (giugno '37, marzo '38) e nel secondo ministero Blum (marzo 1938), dove pure fu vicepresidente del consiglio. Dal 22 gennaio 1938, per effetto di un apposito decreto, come ministro della Difesa nazionale fu incaricato di sovrintendere a tutta l'organizzazione militare francese, coordinando l'attività anche dei ministeri della Marina e dell'Aria, oltre che quella del Ministero della guerra. Caduto il secondo ministero Blum, ha formato il suo terzo ministero (10 aprile 1938).

© Istituto della Enciclopedia Italiana - Riproduzione riservata

TAG

Partito socialista francese

Patto a quattro

Carpentras

Valchiusa