ALBERT, Eddie

Enciclopedia del Cinema (2003)

Albert, Eddie

Anton Giulio Mancino

Nome d'arte di Edward Albert Heimberger, attore cinematografico statunitense, nato a Rock Island (Illinois) il 22 aprile 1908. Un talento versatile e un fisico massiccio gli hanno permesso di alternare con disinvoltura interpretazioni brillanti di personaggi ingenui e maldestri a ruoli intriganti e malvagi.

Laureatosi all'università del Minnesota, A. iniziò la sua carriera nel mondo dello spettacolo come trapezista nel circo, per poi dedicarsi alla radio e al teatro. Esordì sul grande schermo con Brother rat (1938) di William Keighley, trasposizione cinematografica della commedia di Fred F. Finklehoffe, di cui era già stato interprete a Broadway, quindi proseguì con parti tanto minori quanto di primo piano in film per lo più trascurabili. A mano a mano che il successo personale cresceva, si specializzò in una serie di ruoli da comprimario che culminarono, sotto la direzione esperta di William Wyler, in partecipazioni di notevole rilievo a film come Carrie (1952; Gli occhi che non sorrisero), ove con la sua logorrea, peraltro naturale, riesce a rendere persino gradevole un seduttore sostanzialmente squallido, superficiale e ipocrita, e Roman holiday (1953; Vacanze romane), ruolo che gli valse una meritata candidatura all'Oscar come attore non protagonista e nel quale è il 'paparazzo' americano a Roma che, abbigliato da perfetto beatnik, scatta di nascosto foto compromettenti alla principessina in incognito.

Fu invece l'altro grande regista con cui A. strinse un significativo sodalizio, Robert Aldrich, a cogliere nei modi brillanti e nella corporatura robusta dell'attore l'ispirazione per una serie di originali personaggi sgradevoli, inetti e infidi da contrapporre a eroi prestanti, coraggiosi e disillusi. Così A., pur avendo combattuto con onore durante la Seconda guerra mondiale nella battaglia di Tarawa del novembre del 1943, in Attack! (1956; Prima linea) interpretò il debole, meschino e pavido capitano che spinge a un inutile massacro i suoi soldati e si oppone all'indignato e vigoroso Jack Palance. E in The longest yard (1974; Quella sporca ultima meta), sempre di Aldrich, ebbe la parte del direttore del carcere disposto a usare ogni mezzo per costringere un ex campione (Burt Reynolds) a giocare contro i secondini allo scopo di farli vincere, pronto poi a punirlo severamente per non aver accettato l'ignobile ricatto. Nello stesso anno ricoprì un ruolo analogo, e ormai convenzionale, in McQ (1974; È una sporca faccenda, tenente Parker) di John Sturges, scontrandosi con un poliziotto scomodo e irriverente interpretato da John Wayne. Titolare di una filmografia fitta e sterminata di titoli, A., fin dai primi anni Cinquanta, si è inoltre dedicato alla televisione, dove si è imposto in Eddie Albert Show (1953) e nella serie Green acres (1965-1971) al fianco di Eva Gabor.

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