EISENHOWER, Dwight David

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

EISENHOWER, Dwight David (App. II, 1, p. 824)

Angelo TAMBORRA

Eletto presidente degli S. U. A. il 4 novembre 1952 quale candidato dei repubblicani con elevato numero di suffragi dovuto al suo grande prestigio personale, E. si propose come programma di governo una economia libera da controlli, una amministrazione più agile ed efficiente allo scopo di favorire l'espansione produttiva. L'eliminazione del controllo sui prezzi dei beni di consumo (6 febbraio 1953) fu uno dei primi atti, insieme alla ricerca della collaborazione degli esponenti dei sindacati e degli imprenditori. Gli oneri federali rimasero però elevati, dato che gli S. U. A. non potevano sottrarsi ai pesanti impegni internazionali, derivanti soprattutto dalla politica di "containment" spiegata dal precedente governo nei confronti del mondo comunista. In presenza della pressione dell'URSS in tutti i settori della politica mondiale, E., appena salito al potere - con la collaborazione del segretario di Stato J. F. Dulles - si propose il problema di fronteggiare i due aspetti connessi e complementari: quello esterno, rappresentato dalla minaccia militare e quello interno, rappresentato dai partiti comunisti. Sotto il primo punto, E. tenne molto elevate le spese militari, pur disponendo per necessità di bilancio notevoli tagli in esse, e, soprattutto, fece dell'aviazione (che ricevette il 40% dei fondi in bilancio) il fulcro della potenza militare degli S. U.; contemporaneamente accentuò la collaborazione in seno alla NATO e dispose un ampio sviluppo di tutto il sistema di difesa del continente americano. Sul piano interno si giunse ad adottare il Communist Control Act (1954) per fronteggiare l'attività comunista nel paese e si sviluppò la propaganda di stampa e radiofonica.

La morte di Stalin (marzo 1953) cui seguì un anno più tardi, in un clima già di distensione, la firma della tregua per il conflitto coreano (luglio 1954), aprì certe prospettive di "coesistenza pacifica" fra mondo comunista e potenze "capitaliste". Ma E., in pieno accordo con Dulles, continuò a mantenere gli S. U. A. - sul piano militare e diplomatico - su posizioni di forza, in modo da poter avviare negoziati senza farsi sorprendere dall'iniziativa del mondo comunista. Così, pur mantenendo una politica di estrema fermezza nei confronti della Cina comunista e appoggiando la conclusione della SEATO (sett. 1954), E. fu presente a Ginevra, nel luglio 1955, nella conferenza "al vertice", con la proposta di un piano per il disarmo, graduale e reciproco e soprattutto sottoposto a controlli efficienti, diretti a impedire una improvvisa aggressione.

In politica interna, dalla seconda metà del 1953 E., con l'appoggio del partito repubblicano, applicò tutte le energie dell'esecutivo nello sforzo di evitare "un altro 1929", vale a dire un declino o recessione dell'espansione economica. Fu favorito il credito, furono alleviate le tasse per 7 miliardi e mezzo di dollari (grazie anche alla fine della guerra in Corea), sviluppata una politica di lavori pubblici e di costruzioni edilizie, rafforzata la politica di assistenza sociale, ecc. La ripresa economica, sottolineata soprattutto in agricoltura, non si fece attendere, così che fu relativamente agevole a E. vincere le elezioni del nov. 1956, sotto il segno della prosperità e dell'avviata "distensione" internazionale.

Dopo che una nuova "recessione" (1958) impose a E. nuovi interventi - mentre non mancarono critiche alle spese per la "gara" spaziale con l'URSS - più sensibile si fece sentire la presenza sua nella politica estera degli S. U. A. dopo la morte di J. F. Dulles. Le iniziative per riavviare il colloquio con l'URSS dopo l'irrigidimento sulla questione di Berlino, dopo la conclusione di un accordo culturale (1959) e visite di uomini di stato americani nell'URSS, culminarono nell'ottobre 1959 con la visita di N. Chruščëv negli S. U. A. e con i colloquî fra lui e E. nella quiete di Camp David. In preparazione dell'incontro "al vertice" E. compì un lungo viaggio "di buona volontà", in Europa, in Asia e nell'America latina, disponendosi a rappresentare, virtualmente e moralmente, tutto il mondo non comunista. Ma l'incontro, avvenuto a Parigi nel maggio 1960, non fece riprendere il colloquio iniziato a Camp David, in conseguenza delle pesanti accuse rivolte da N. Chruščëv agli S. U. A. e personalmente ad E. per i voli di ricognizione effettuati da apparecchi americani sul territorio sovietico. Gli ultimi mesi del governo E., prima delle elezioni del nov. 1960, sono caratterizzati da questa nuova aspra tensione con l'URSS, tanto più che N. Chruščëv non ha mancato di rinnovare i suoi attacchi ad E. in occasione dell'Assemblea delle N. U. (ottobre 1960). A seguito delle elezioni dell'8 novembre 1960 gli è succeduto alla Casa Bianca il democratico John F. Kennedy.

Bibl.: Mentre si rinvia a stati uniti: Storia, per i problemi generali, su E. v.: M. Smith, MEet Mr. Eisenhower, New York 1955; R. I. Donovan, Eisenhower. The inside story, New York 1956.

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