DRYBURGH ABBEY

Enciclopedia Italiana (1932)

DRYBURGH ABBEY (A. T., 49-50)

John E. Mac Rae

ABBEY Abbazia scozzese, di cui rimangono importanti rovine, situata in mezzo a fitti boschi di querce, su una specie di penisola formata da un meandro del fiume Tweed, presso il villaggio di St. Boswells (contea di Roxburgh), fondata nel 1141 da Ugo di Morville, lord Lauderdale e Conestabile di Scozia e da sua moglie Beatrice di Beauchamp. Vi si stabilirono i monaci Premonstratensi. Distrutta più volte dalle truppe inglesi, l'ultima volta nel 1547, le sue rovine offrono una bellezza singolare: consistono in sei travature della navata centrale della chiesa, in un transetto, in un triforeum e in una navata orientale, che ora è la cappella di Santa Maria; tutto questo di antica architettura gotica inglese, di stile perpendicolare, costruito in pietra calcarea rossa accesa. Ben poco è rimasto degli edifici di uso domestico del convento. Dryburgh è la Kennoquhar dei racconti di W. Scott, L'Abate e Il Monastero, dove figura la Bianca Signora (White Lady) di Avenel. Walter Scott e suo genero Lockhart sono sepolti nella cappella di Santa Maria e nel transetto il maresciallo Haig. L'abbazia col suo territorio è ora proprietà dello stato.

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