Divisione

Enciclopedia Dantesca (1970)

divisione

Alessandro Niccoli

È vocabolo che ricorre quasi esclusivamente in prosa; nella Vita Nuova e nel Convivio indica per lo più la ragionata distribuzione in più parti del testo delle liriche, che D. fa seguire alle rime con l'intento di renderne più perspicuo il significato o più ordinato il commento. Esempi di questo uso si hanno in Vn XIV 13 Questo sonetto non divido in parti, però che la divisione non si fa se non per aprire la sentenzia de la cosa divisa; onde con ciò sia cosa che per la sua ragionata cagione assai sia manifesto, non ha mestiere di divisione; Cv IV III 2 appresso queste tre parti generali, e altre divisioni fare si convegnono, a bene prender lo 'ntelletto che mostrare s'intende; e ancora in Vn XIX 3, 21 e 22 (due volte), XXIII 16, XXVI 8 e 9, XXXVII 5, Cv II VII 2 e 3, III XII 1, IV III 3, XVI 2. Con questa accezione una volta D. impiega il vocabolo ‛ divisa ' (v.).

Negli usi figurati ha il valore fondamentale di " dissenso ", " contrasto ". In Cv II VI 6 la divisione ch'è ne la mia anima è il dissidio interiore che lacera il cuore del poeta, ancor memore del suo amore per Beatrice ma già attratto dalla ‛ Donna gentile ', la quale segnoreggia l'animo di lui di tal virtute, / che 'l cor ne trema che di fuori appare (cfr. Voi che 'ntendendo 21-22). In Pd XVI 154 si ha l'unico esempio dell'uso di d. in poesia, e il vocabolo allude alle lotte di parte che insanguinarono Firenze dopo la partizione della cittadinanza in guelfi e ghibellini; durante la mia vita, ricorda Cacciaguida, vid'io Fiorenza in sì fatto riposo / ... ch'el giglio [l'insegna del comune] / non era ad asta mai posto a ritroso, / né per divisïon fatto vermiglio. Antica arme di Firenze era un giglio bianco in campo rosso; però, dopo la guerra con Pistoia nel 1251, " il popolo e li guelfi... mutarono l'arme del comune di Firenze; e dove anticamente si portava il campo rosso e 'l giglio bianco, si feciono per contrario il campo bianco e 'l giglio rosso, e ' ghibellini si ritennero la prima insegna " (G. Villani VI 43). Osserva con molta finezza il Mattalia: " espressione materialmente e doppiamente vera, e fatto moralmente interpretato: è vero che fu la division... a tramutare a vermiglio il bianco del giglio, ed è pur vero (e questo ancora vuol dire Cacciaguida) che mai prima d'allora l'insegna di Firenze era stata arrossata da sangue fiorentino (fraterno) versato nelle zuffe e guerre di parte ".