Solomòs, Dionìsios

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Poeta greco (Zante 1798 - Corfù 1857). Compì gli studî in Italia (1808-18), dove fece le prime esperienze poetiche. Tornato in patria, continuò a scrivere in italiano (Rime improvvisate, 1822), ma ben presto si cimentò in greco, desideroso di celebrare gli stessi ideali che animavano i suoi compatrioti nella lotta contro i Turchi (῎Υμνος εἰς τὴν ᾿Ελευϑερίαν "Inno alla libertà", 1823, poi divenuto l'inno nazionale greco; ᾿Ωδὴ στὸ ϑάνατο τοῦ Λὸρδ Μπάιρον "Ode in morte di Lord Byron", 1824). Difese la dignità della lingua demotica nel Διάλογος πάνω στὴ γλώσσα ("Dialogo sulla lingua", 1824), e perseguì il progetto di rinnovare la tradizione autoctona e di conciliare empiti romantici e nitori classici in opere via via più complesse, rimaste tuttavia incompiute (῾Ο Λάμπρος "Lambro", 1824-33; ῾Ο Κρητικός "Il Cretese", 1833; Οἱ ἐλεύϑεροι πολιορκημένοι "I liberi assediati", 1833-44; ecc.). La pubblicazione delle opere inedite (si ricordano l'ed. in facsimile e la trascrizione degli autografi, curate da L. Polìtis, 1964) ha consentito di ricostruire la tormentata ricerca di un poeta emblematico delle difficoltà e delle contraddizioni che caratterizzano l'intera storia greca moderna.

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