DIOMEDE

Enciclopedia dell' Arte Antica (1960)

DIOMEDE (Διομήδης)

L. Rocchetti

Eroe greco, originario della Tracia, che nell'Iliade campeggia come l'eroe di Argo e che è spesso posto a fianco di Ulisse. Numerose sono le figurazioni di D. e sempre rappresentanti scene connesse con la guerra di Troia.

Ratto del Palladio. - D. con il Palladio in mano fu il soggetto di una statua di Kresilas, eseguita intorno al 440-430 a. C. Ce ne sono giunte alcune copie; una di queste conservata a Monaco, purtroppo mutila degli arti inferiori, raffigura l'eroe nudo con un mantello sulla spalla sinistra ed una tracolla sul petto, forse sostegno della faretra; il viso barbato è volto a sinistra, la figura doveva poggiare sulla destra. La severa bellezza del viso, la raffinatezza dei lineamenti rammentano motivi del periodo severo. Le braccia sono perdute, ma lo Hartwig ha creduto di aver ritrovato nella bottega di uno scalpellino romano la mano sinistra della statua che stringe quella che potrebbe essere la base del Palladio. Un'altra replica, quasi integra, è stata rinvenuta a Cuma nell'Antro della Sibilla. L'eroe è raffigurato nudo, nell'atto di sostare, volgendo il capo ed il torso a sinistra: la brusca torsione del corpo e l'espressione del viso indicano uno scrutare ansioso ed irrequieto; il braccio sinistro è spezzato poco oltre l'angolo di flessione dell'avambraccio, ma si presenta straordinariamente turgido nel bicipite e nel tricipite e certamente doveva sostenere il Palladio. La testa presenta notevoli differenze stilistiche da quella di Monaco che ha un modellato troppo accentuatamente drammatico, specie nell'espressione degli occhi e delle labbra: caratteristiche del copista di età adrianea. Nel D. di Cuma, l'espressione più impersonale risponde meglio a un tipo statuario del V sec. e sembra avvicinarsi maggiormente all'originale bronzeo. La testa è stata avvicinata ad altre repliche a Dresda, a Boston, nel Museo Naz. Romano per quanto nessuna la uguagli per bontà di esecuzione. Un'incisione del Cavaceppi ci presenta forse l'esemplare più completo che si avesse di D.: si tratta di una replica, una volta a Roma, ora scomparsa. Piccole riproduzioni della statua sono: un piccolo torso, al Museo Naz. Romano; un torso a Berlino ed un bronzetto da Melida, in cui appare il Palladio nella classica forma del V sec. a. C.

Il ratto del Palladio è rappresentato su un'anfora attica che raffigura D. alla destra di Elena con la spada nella destra, il Palladio nella sinistra. La figurazione è quasi uguale a quella della statua prima esaminata. L'Overbeck cita due vasi àpuli con le stesse figurazioni: su uno di essi, da Ruvo, si vede il tempio di Atena nel cui centro arde l'altare; D. ha la spada nella destra ed il Palladio nella sinistra; nell'altro vaso D. ed Odisseo portano entrambi il Palladio. Lo stesso soggetto è rappresentato su un vaso d'argento di Bernay. In un'oinochòe già al British Museum la scena è raffigurata in chiave comica: il Palladio è portato da Odisseo, riconoscibile dal pileus; segue D. con un mantello sulla spalla sinistra, il petaso gettato sulle spalle. L'eroe dalla chioma arruffatta, indossa senza dubbio una maschera.

Su un affresco pompeiano D. è imberbe, indossa una clamide gialla, sandali, ed ha il corpo coperto da una pelle di leone. D. appare con il Palladio su numerose gemme; in una di queste, di età augustea, è rappresentato mentre scende dall'altare e Odisseo, che ha ucciso il guardiano, scruta intorno: fra i due è una colonna sormontata da una statua di Posidone, sullo sfondo le mura di Troia. Una rappresentazione dell'eroe che ha rapito il Palladio appare su monete di Argo dal 421 al 322 a. C. e poi durante il periodo imperiale.

Al periodo romano appartiene un rilievo di Palazzo Spada in cui vediamo Ulisse e D. ai piedi delle mura poco dopo la scalata ed il ratto; D. ignudo attende Odisseo, il viso coperto da una leggera barbula. Su un sarcofago del II sec. d. C. la figurazione di D. è identica a quella della statua di Kresilas. Su uno specchio etrusco D., con elmo ad alta cresta e mantello sulle spalle, cede il Palladio ad Agamennone. Tutte le figurazioni del ratto del Palladio presentano le figure dell'eroe nella tradizione iconografica della scultura di Kresilas.

Ratto di Briseide. - Nell'Iliade, D. non prende alcuna parte al ratto di Briseide né all'ambasciata. In uno sköphos al Louvre, D. volge la testa verso Achille che è circondato da emissarî achei.

Duello fra D. ed Enea. - Questa scena (Iliade, v) forma il soggetto di un cratere a figure nere, a Boston, in cui D. che indossa chitone, corazza a squame ed alto cimiero, appare accanto ad Atena. In una coppa a figure nere al British Museum, D. dopo aver lanciato la pietra contro l'avversario, imbraccia lo scudo, di cui vediamo la parte interna contesta di cinghie e maniglie. Su un'anfora a figure nere a Würzburg una figura è contrassegnata con il nome di Diomede. Un frammento di pìnax corinzio al museo di Berlino, in cui appare un oplita volto a destra in attitudine di combattimento, ci riporta all'Aristeia di D.; del nome dell'eroe è convalida solo la lettera Δ I; ai suoi piedi è un guerriero caduto il cui nome termina in ΡΟΣ; dietro è Atena in piedi sul carro; la presenza della dea ed i resti dell'iscrizione ci dicono che sul pìnax era rappresentato il combattimento tra D. ed Enea sul cadavere di Pandaro. Il combattimento tra D. ed Enea era forse raffigurato su una pittura trovata nel tempio di Apollo a Pompei, ed ora perduta, nota solo da disegni. Una terracotta al museo di Reims ci mostra D., che con una pietra nella sinistra, si lancia contro Afrodite con la lancia.

Doloneia. - D. appare insieme ad Odisseo nella cattura di Dolone, su tre vasi arcaici: una oinochòe a figure nere dell'Ashmolean Museum, una coppa di Euphronios alla Bibliothèque Nationale ed un vaso già Campana ora all'Ermitage. Il vaso di Oxford è molto frammentario e l'identificazione è certa a causa della canonicità della rappresentazione. Nella coppa di Euphronios D. minaccia Dolone con la lancia. La stessa figura appare sul vaso di Leningrado, due volte con piccole varianti. Un vaso italiota al British Museum noto come "cratere da Pisticci" presenta la stessa scena, sotto l'influsso delle farse fliaciche. Al periodo ellenistico appartiene un rilievo a Vienna in cui l'episodio è raffigurato in maniera alquanto diversa; D. ed Ulisse nascosti dietro un platano attendono Dolone. Un frammento di una composizione analoga che conserva le teste dei due eroi, si trova al Museo Naz. Romano. Su una gemma del British Museum (1965) D. ha afferrato per i capelli Dolone che chiede aiuto ad Odisseo; lo stesso gruppo compare su uno scarabeo alla Bibliothèque Nationale. Nelle miniature dell'Iliade Ambrosiana (min. xxxiv) partecipa alla cattura e uccisione di Dolone in una composizione puramente descrittiva con figure poste sopra un solo piano (tipo illustrazione dal rotulo).

Cavalli di Reso. - L'episodio (Iliade, x, 469) sconosciuto alla ceramica greca, compare nella ceramica àpula, non direttamente dall'Iliade, ma dal Ρῆσος attribuito ad Euripide. L'episodio appare su un'anfora da Ruvo, a Napoli e su un'altra anfora àpula a Trieste: nel registro inferiore sono Odisseo e D.; quest'ultimo indossa una tunica fluttuante: nella zona superiore sono i Traci sgozzati. Nella miniatura xxxv dell'Iliade Ambrosiana si ha ancora un'eco della composizione dalla quale derivava l'anfora di Ruvo.

Altri episodî. - Pausania (i, 22, 6) ricorda un dipinto della Pinacoteca di Atene in cui appariva D. mentre rubava l'arco di Filottete. D. è rappresentato ai funerali di Patroclo in un vaso di Euxitheos, a Berlino, nella corsa dei carri durante i giochi funebri sul vaso François.

Nell'Iliade Ambrosiana D. appare in varie altre scene, oltre a quelle già indicate, vestito di corazza e casco: nella min. xvi combatte contro Figeo, nella xvii contro Pandaro, nella xviii contro Apollo; nella xxii tenta di colpire Ares, nella xxxii è in colloquio con Nestore presso il mare.

Monumenti considerati. - Statua di Kresilas: A. Furtwängler, Meisterwerke der griechischen Plastik, LipsiaBerlino 1893; P. Hartwig, in Jahrbuch, xvi, 1901, p. 56; A. Maiuri, Il Diomede di Cuma, Roma 1930; R. Paribeni, Cat. del Museo Naz. Romano, Roma 1932, 493. Torso di Berlino: A. Furtwängler, Beschreib. d. Skulpt., p. 545. Testa di Boston: Brunn-Bruckmann, n. 543. Ratto del Palladio: anfora attica: Mon. Ant. Ined., 1834-38, tav. xxxvi. Vasi àpuli: J. Overbeck, Galerie heroischer Bildw. der alten Kunst, 1853, p. 585, nn. 34, 35 Vaso d'argento da Bernay: J. Overbeck, op. cit., tav. xxvi, 5. Oinochòe al British Museum: Jahrb., v, 1886, p. 296. Affresco pompeiano: Giornale scavi Pompei, n. 1., ii, 1870, tav. x. Gemme: A. Furtwängler, Gemmen, Lipsia 1900, ii, p. 116, nn. 48, 49; tav. xxiii, nn. 48, 49; tav. xlix, nn. 1, 2, 4, 5; tav. xiii, n. 8. Su monete: B. V. Head, Historia numorum, Oxford 1911, pp. 438-440. Sarcofago: C. Robert, Sarcophagreliefs, ii, Berlino 1890, p. 146 ss. Specchio etrusco: E. Gerhard, Etruskische Spiegel, v, Berlino 1897, tav. 115. Ratto di Briseide: sköphos al Louvre: J. D. Beazley, Red-fig., p. 301, n. 2. Cratere del Louvre: K. Bulas, Representation de l'Iliade, Lwow 1923, fig. 3. Aröballos di Berlino: J. D. Beazley, Red-fig., p. 538. Duello con Enea: vaso di Boston: Bulas, op. cit., fig. 18; coppa al British Museum: Bulas, op. cit., fig. 19; vaso di Würzburg: Oesterr. Jahresh., xiii, pp. 130-153, tav. v-viii. Pìnax: Ant. Denkm., i, tav. 7, 15. Doloneia: oinochòe dell'Ashmolean Museum: J. D. Beazley, Black-fig., p. 527, n. 25. Coppa di Euphronios; J. D. Beazley, Red-fig., p. 275, n. 27. Vaso all'Ermitage: id., p. 271, n. 12. Cratere da Pisticci: P. Ducati, Ceramica greca, ii, p. 440, fig. 38. Rilievo di Vienna: Brunn-Bruckmann, tav. 627 b. Rilievo di Roma: id., tavola 627 b, fig. I. Gemma Blacas: Cat. de Walters, Londra 1926, n. 965. Cavalli di Reso: anfora àpula: Overbeck, op. cit., tav. xvii, 5; anfora a Trieste: Bulas, op. cit., fig. 32. Tabule iliache: O. Jahn, Bilderchr. Iliade Ambrosiana; R. Bianchi Bandinelli, Hellenistic-Byzantine Miniatures of the Iliad, Olten 1955.