Adamesteanu, Dinu

Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)

Adamesteanu, Dinu

Domenico Musti

Archeologo romeno, naturalizzato italiano (1955), nato a Toporu nei pressi di Giurgiu il 25 marzo 1913. Fu allievo di G. De Sanctis, con il quale si laureò nel 1945 presentando una tesi sulle fonti geografiche relative alla Dacia. Nel 1935 aveva iniziato l'attività di archeologo scavando a Istro, colonia greca sul Mar Nero (Romania), e conducendo ricognizioni nel territorio della Scizia minore. Nel 1939, come inviato dell'Accademia di Romania, si trasferì a Roma. Dal 1949 al 1958 ha partecipato a scavi in Sicilia, in centri di origine greca, come Siracusa, Gela, Lentini, e in centri indigeni come Butera. Rientrato nel 1958 a Roma, ha fondato l'Aereofototeca del Ministero della Pubblica Istruzione, che ha gestito fino al 1964. Nello stesso anno è stato chiamato a dirigere la Soprintendenza archeologica della Basilicata, di nuova istituzione, e nel 1977 quella della Puglia. Nel 1959-60 ha avuto dall'ISMEO (Istituto per il Medio ed Estremo Oriente) la direzione di una missione archeologica in Afghānistān. Ha insegnato (1971-83) etruscologia e topografia dell'Italia antica presso l'università di Lecce. Nominato Conservatore onorario di Metaponto, tra le varie onorificenze conferitegli si segnala il premio Feltrinelli (1975) dell'Accademia dei Lincei; è anche socio ordinario dell'Istituto archeologico germanico. Dai suoi studi, caratterizzati da una profonda sensibilità storica, emerge una più giusta valutazione dell'impatto greco sulle realtà indigene della Sicilia e della Lucania.

In qualità di soprintendente della Basilicata, A. ha promosso campagne di scavo quali quelle di Metaponto, Siris, Eraclea e Rossano di Vaglio; ha istituito nuovi musei, come il Museo nazionale della Siritide a Policoro tra il 1964 e il 1969 e il Museo nazionale del Melfese (1976); ha ristrutturato musei già esistenti, come l'Antiquarium di Metaponto (1975) e il Museo nazionale D. Ridola di Matera (1967-76) e progettato la ristrutturazione di quello di Potenza; ha, inoltre, organizzato incontri di studio a livello internazionale, istituendo una tradizione di collaborazione con le università straniere prima inesistente. A. ha anche allestito due importanti mostre: nel 1971, a Napoli, Popoli anellenici in Basilicata; nel 1986, a Milano, I Greci sul Basento. Mostra degli scavi archeologici all'Incoronata di Metaponto 1971-1984.

Tra le sue opere: oltre i contributi sulla Basilicata in numerose riviste scientifiche, ha pubblicato Metaponto (1973); La Basilicata antica. Storia e monumenti (1974); Macchia di Rossano: il santuario della Mefitis. Rapporto preliminare (1992, in collab. con H. Dilthey). A dimostrazione dell'ampio ventaglio dei suoi interessi si possono ricordare Gela, scavi e scoperte 1951-56 (1956); Scavi di Cesarea Marittima (1966, in collab.); Scavi, scoperte e ricerche storico-archeologiche (1971); La Puglia dal Paleolitico al Tardoromano (1979, in collab.); Dal Mar Nero allo Jonio (1994).

bibliografia

Attività archeologica in Basilicata 1964-1977. Scritti in onore di Dinu Adamesteanu, Matera 1980; Studi in onore di Dinu Adamesteanu, Galatina 1983.

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