Derivatore

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fig. 1
fig. 2

Circuito elettronico il cui segnale di uscita è proporzionale alla derivata rispetto al tempo del segnale d’ingresso. A seconda delle applicazioni e della banda di frequenze, si usano schemi di tipo passivo o di tipo attivo. Nel primo caso, è molto usato lo schema A (fig. 1), detto d. capacitivo (o d. RC), che fornisce una tensione di uscita Vu approssimativamente uguale a RCdVe/dt con un errore tanto minore quanto più la frequenza massima presente nel segnale d’ingresso è piccola rispetto a 1/RC. Fra i circuiti d. di tipo attivo, di largo impiego sono quelli che fanno uso di un amplificatore operazionale (a in fig. 2). La tensione di uscita vale Vu = −RCdVe/dt, per la quale si ottiene un’inversione di segno rispetto alla tensione di ingresso Ve. Tale soluzione permette di superare le limitazioni del circuito passivo (essenzialmente l’attenuazione del segnale in ingresso), nei limiti della larghezza di banda dell’amplificatore usato.

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