WASHINGTON, Denzel

Enciclopedia del Cinema (2004)

Washington, Denzel

Daniela Cavallo

Attore cinematografico statunitense, nato a Mount Vernon (New York) il 28 dicembre 1954. Grazie allo sguardo intenso e alla capacità di comunicare con forza sentimenti ed emozioni, ma anche all'intelligenza posta nella scelta dei personaggi, tesa a sottolineare un impegno di carattere sociale se non politico, si è imposto come uno degli interpreti più interessanti della Hollywood della fine del 20° sec. e degli inizi del 21°, con una propria specificità che rende inadeguati i modelli di riferimento cui in parte la critica tende a identificarlo (su tutti Sidney Poitier). Tra i premi ricevuti si ricordano gli Oscar nel 1990 come attore non protagonista per Glory (1989) di Edward Zwick, che gli ha valso anche il Golden Globe per la stessa categoria, e nel 2002 come miglior attore protagonista per Training day (2001) di Antoine Fuqua; l'Orso d'argento al Festival di Berlino come miglior attore per Malcolm X (1992) di Spike Lee e per The hurricane (1999; Hurricane ‒ Il grido dell'innocenza) di Norman Jewison, per il quale ha vinto nel 2000 anche il Golden Globe.

Figlio di un pastore protestante, W. visse un'infanzia ricca di rapporti d'amicizia nella comunità multirazziale dei dintorni di New York. Dopo le scuole superiori, si iscrisse alla Fordham University nel Bronx, conseguendo il diploma in arte drammatica e in giornalismo. Fu quindi ammesso a San Francisco all'American Conservatory of Theatre, che abbandonò però alla fine del primo anno per impegnarsi come attore in lavori teatrali. Dopo alcune apparizioni in film per la televisione e dopo il rifiuto di comparire in lavori che lo avrebbero relegato a stereotipati personaggi di 'nero' debuttò nel cinema in Carbon copy (1981; Il pollo si mangia con le mani) di Michael Schultz. Interpretò quindi nel 1984 un ruolo più importante in A soldier's story (Storia di un soldato) di Jewison, film di buon successo tratto dall'opera teatrale A soldier's play di Ch. Fuller, nella quale W. aveva già lavorato alcuni anni prima, e consolidò poi la propria figura professionale in Cry freedom (1987; Grido di libertà) di Richard Attenborough, che narra la vita di Biko, capo del movimento dei neri contro l'apartheid nella Repubblica Sudafricana. Dopo i riconoscimenti attribuitigli per Glory, film dai tratti epici basato su un episodio della guerra civile americana, l'attore venne scelto da S. Lee per interpretare dapprima Mo' better blues (1990), sul mondo dei musicisti jazz neri, quindi Malcolm X, sulle fasi salienti della vita del leader politico assassinato nel 1965, e qualche anno più tardi He got game (1998). Tra i numerosi personaggi interpretati dall'attore nel corso degli anni Novanta (in film come Mississippi Masala, 1992, di Mira Nair, Much ado about nothing, 1993, Tanto rumore per nulla, di Kenneth Branagh, The Pelican brief, 1993, Il rapporto Pelican, di Alan J. Pakula), si ricordano in particolare l'avvocato che difende con forza le ragioni (professionali e morali) di un collega gay bianco in Philadelphia (1993) di Jonathan Demme, il detective del noir Devil in a blue dress (1995; Il diavolo in blu) di Carl Franklin e il sensibile criminologo di The bone collector (1999; Il collezionista di ossa) di Phillip Noyce. Dopo i riconoscimenti ottenuti con l'interpretazione di The hurricane, sulla vicenda del pugile Rubin Carter, e Train-ing day, con un inconsueto W. spietato e violento, si è cimentato nella regia con Antwone Fisher (2002). Nel 2003 ha interpretato Out of time di Carl Franklin.

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