Téssa, Delio

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Poeta (Milano 1886 - ivi 1939). Avvocato, collaborò ad alcuni giornali (tra cui L'Ambrosiano) e nel 1932 pubblicò una raccolta di versi in dialetto milanese, L'è el dì di mort, alegher!, poco notata anche per l'ostracismo dato dal regime fascista (cui T. fu avverso) all'uso dei dialetti. La sua poesia, sul tronco della tradizione milanese (da Maggi a Porta), innesta spiriti e modi di tutt'altra origine, decadente (specie francese) ed espressionista, portando ogni elemento di psicologia popolare, di cronaca o colore locale a lievitare in atmosfere rarefatte e allucinanti, in fantasie di un macabro umorismo, e riducendo le forme del poemetto narrativo a serie di illuminazioni liriche, alla cui suggestività contribuisce la tensione deformante impressa al dialetto. Postume apparvero, a cura di F. Antonicelli e F. Rosti, le Poesie nuove ed ultime (1947), la cui pubblicazione T. aveva previsto col titolo De là del mur. A cura di D. Isella sono usciti diversi volumi postumi, tra i quali l'ed. complessiva dell'opera poetica, L'è el dì di mort, alegher!, De là del mur e altre liriche (1985), e la raccolta di prose giornalistiche Color Manzoni (1987; poi col tit. Ore di città, 1988); da ricordare anche la sceneggiatura cinematografica Vecchia Europa (a cura di C. Sacchi, 1986).

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